16 Dicembre 2013, 13:47
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CATANIA – “L’eruzione è persistente, ma non è possibile fare previsioni per le prossime ore”. Il direttore dell’Ingv di Catania, Eugenio Privitera fa il punto sull’attività di monitoraggio svolta dall’Istituto avviata da sabato mattina quando ha avuto inizio l’eruzione del vulcano. “Stiamo osservando un’attività stromboliana di media e alta intensità nel Nuovo Cratere di Sud Est (NCSE), con colate laviche che fuoriescono da diverse bocche e si dirigeno verso la desertica Valle del Bove. Si tratta di una normale attività esplosiva con fontante di lava e con emissioni di cenere che – aggiunge a LiveSiciliaCatania – hanno creato una vasta nube che sovrasta l’area sommitale del vulcano. Bisogna dire che questa eruzione a differenza di quella del 23 novembre scorso è più lunga nei tempi, più persistene e presenta ricadute di cenere meno densa, per quantità e dimensione. In quell’occasione infatti si verificò un’eruzione più breve e intensa ma con un’emissione di una grossa quantità di lapilli e pietre”.
Insomma la pioggia di sabbia sta producendo meno problemi nei comuni etnei, ma invece ha paralizzato il trasporto aereo di tutta la Sicilia Orientale. Questa volta, infatti, ha colpito il cuore della mobilità di Catania provocando la chiusura dello scalo aereo in quanto sulla pista, se pur in quantità ridotta, la cenere è arrivata. E tutela dei passeggeri e protocolli di sicurezza vogliono che in queste condizioni atterraggi e decolli devono essere inibiti. “Siamo – garantisce Privitera dell’Ingv – in contatto diretto e costante con la protezione civile e l’aeronautica militare in modo che gli organi possano prendere le decisioni necessarie ognuna per le proprie competenze”.
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16 Dicembre 2013, 13:47