22 Settembre 2014, 18:17
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PALERMO – Muri scrostati, mattonelle mancanti, pavimenti sporchi e contenitori per i rifiuti lasciati aperti, vicino al cibo che presto sarebbe stato offerto ai clienti. Gli uomini del Naf – il Nucleo Antifrodi – hanno passato al setaccio un’altra attività commerciale della città per accertare che tutto fosse in regola, ma in realtà si sono trovati di fronte ad una situazione che lasciava molto a desiderare dal punto di vista igianico-sanitario, al punto da dovere disporre la chiusura coatta del negozio.
Si tratta di uno dei punti vendita della catena di rosticcerie “Ganci”: nell’attività commerciale che si trova in via Ferdinando Ferri, nella zona dell’ex Fiera del Mediterraneo, gli agenti della polizia municipale sono intervenuti con il Caep – il Controllo attività produttive – e con gli agenti del commissariato Libertà. Nel locale, punto di riferimento degli studenti della vicina scuola e dei giovani della movida palermitana soprattutto nelle ore notturne, erano presenti insetti e scarafaggi.
Ma non finisce qui , perché in base a quello che è stato accertato durante i controlli, le mensole dei frigoriferi erano arrugginite e il termostato non sarebbe stato funzionante. In questo modo sarebbe stato impossibile stabilire l’esatto grado termico di conservazione dei cibi. “Inoltre – precisano dalla polizia municipale – sono stati rinvenuti diversi alimenti in cattivo stato di conservazione, tra cui lasagne, rosticceria e salse varie. Sul piano di lavoro, giacevano insieme detergenti ed alimenti per la preparazione dei cibi da destinare alla consumazione degli avventori”. Ma le irregolarità rilevate non hanno riguardato soltanto lo stato dei locali e i metodi di conservazione del cibo.
Come già successo in un’altra rosticceria “Ganci”, quella che si trova alla Cala, anche nel punto vendita di via Ferri è stato trovato un impianto rudimentale per collegare il negozio all’illuminazione pubblica. Al titolare, oltre alla denuncia all’autorità giudiziaria per furto di energia elettrica, sono così state elevate sanzioni per un importo complessivo di circa cinquemila euro. “Predisponiamo questo tipo di interventi con un duplice scopo – dice il comandante Vincenzo Messina – tutelare la salute del consumatore ed allo stesso tempo tutelare gli esercenti in regola che altrimenti subiscono la concorrenza sleale nell’ambito della stessa categoria”.
Soltanto la scorsa settimana a finire sotto sequestro era stato un ristorante etnico di Ballarò. I sigilli nel locale di via Cesare Battisti erano scattati in seguito all’assenza di qualunque tipo di autorizzazione da parte del titolare e le gravi carenze igienico-sanitarie riscontrate.
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22 Settembre 2014, 18:17