17 Luglio 2012, 19:27
1 min di lettura
“Si rende conto che una scelta così drastica non nobilita le istituzioni, ma le mortifica? Ecco perché mi sento mortificato per la sua scelta molto chiusa nell’interpretare la Costituzione. Noi IdV invitiamo i giudici di Palermo a: ‘Resistere, resistere, resistere’. Lo afferma Di Pietro in un video-messaggio rivolto al capo dello Stato.
“Nel merito, signor presidente della Repubblica, stiamo parlando di un’indagine che riguarda la trattativa tra Stato e mafia – dichiara ancora Di Pietro nel video-messaggio – e c’é il dubbio che persone di altissimo rango istituzionale, in questo caso stiamo parlando dell’allora ministro degli Interni, di altri esponenti del governo di allora e dell’allora ministro della Giustizia, abbiano raggiunto un accordo al ribasso con elementi di spicco della mafia al fine di garantirsi l’incolumità personale, mentre altre persone, tra cui Falcone e Borsellino, venivano ammazzate”.
“In una situazione di questo genere, ma proprio su questo processo, signor presidente, lei ha trovato opportuno sollevare una questione di conflitto di attribuzione? Sicuramente, come gli stessi giudici hanno riconosciuto, lei non ha nulla da temere da quelle telefonate. E allora – aggiunge il leader dell’Idv – in uno Stato democratico, in uno Stato di diritto, non è più eticamente accettabile che chi gode delle immunità faccia un passo indietro per un fine nobile? Ossia quello di scoprire la verità sulla presunta trattativa tra Stato e mafia, mettendo a disposizione tutto ciò che può essere messo a disposizione in un processo alle parti processuali?”
Pubblicato il
17 Luglio 2012, 19:27