22 Febbraio 2022, 19:55
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CATANIA – Non c’è stata alcuna istanza al Riesame. Antonino Ardizzone, l’ex assessore di Palagonia arrestato per concorso in omicidio dai carabinieri il mese scorso, ha deciso di non provare la strada del Tribunale della Libertà. Una scelta che potrebbe far parte di una pianificata strategia difensiva. Nell’interrogatorio di garanzia aveva deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Ma era una situazione anche complicata visto che accanto a lui c’era un difensore d’ufficio, dopo che il suo legale di fiducia aveva rinunciato.
L’ex componente della giunta del comune di Palagonia – poi sospeso dal prefetto dopo la misura – è accusato di aver fatto da intermediario per ingaggiare il killer che nel 2017 ha ucciso in un agrumeto Francesco Calcagno. Un delitto volto a vendicare l’uccisione di Marco Leonardo avvenuta in un bar nel 2016 e per ‘affermare’ nel territorio il potere criminale della Stidda agrigentina. L’inchiesta è partita dalle stesse confessioni di Ardizzone, che spaventato di un possibile piano di sangue nei suoi confronti è andato dai carabinieri e ha vuotato il sacco. Però poi – anche spinto da alcuni familiari – ha deciso di ritrattare facendo leva sull’uso di alcuni psicofarmaci. Ma a quel punto l’indagine era partita e il quadro dipinto da Ardizzone si è rivelato alquanto mai veritiero. E per questo è stato arrestato. Adesso bisognerà capire se cambierà idea oppure rimarrà nel percorso della ritrattazione.
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22 Febbraio 2022, 19:55