13 Febbraio 2013, 07:00
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CATANIA – “Sono distrutto per quanto è successo, prima di tutto per la famiglia di Gianluca, poi per la mia vita”. Benedetto Gulisano, il 21 enne che è accusato di aver investito e ucciso il dj catanese Gianluca Fucile, è stato interrogato dal Gip Luigi Barone il 4 febbraio, proprio mentre la città era immersa nei festeggiamenti di Sant’Agata. Benedetto è ai domiciliari, la ricostruzione che emerge dai primi riscontri degli investigatori, parla di una serata come tante altre finita in tragedia. Qualche bicchiere di troppo e poi lo schianto che segna un punto di non ritorno. E due famiglie distrutte.
Il delicato ruolo della difesa di Benedetto è affidato agli avvocati Daniele e Giuseppe Napoli, pilastri di uno degli studi legali più importanti della città. Stanno ricostruendo ogni particolare, al fine di assicurare l’accertamento dei fatti e garantire il diritto del 21enne ad essere giudicato per le proprie responsabilità.
Quella notte maledetta. Lo schianto che ha spezzato la vita di Gianluca è stato alle 2:00 del 23 gennaio. Tutto è avvenuto nel giro di pochi secondi: l’auto di Benedetto Gulisano avrebbe superato a grande velocità -secondo le prime ricostruzioni- lo stop che separa la via Pasubio dal Corso Italia, investendo tragicamente Gianluca Fucile, deceduto dopo pochi istanti FOTO.
Poco prima, Benedetto Gulisano aveva trascorso la serata “in compagnia di una ragazza -spiegano a LivesiciliaCatania Giuseppe e Daniele Napoli- in uno dei pub di piazza Teatro Massimo”.
Spensieratezza, divertimento e una verità, emersa dal test antialcool: “Benedetto -svelano i legali- aveva bevuto qualche cocktail”.
Benedetto è ancora sconvolto, l’incidente ha segnato la sua vita. “E’ un ragazzo per bene -sottolineano Daniele e Giuseppe Napoli- figlio di due bravi professori”.
Gulisano ha due sorelle, una, Annalisa, ha voluto commentare con queste frasi, sulle colonne di LivesiciliaCatania, la tragedia che da quel tragico incidente sta vivendo anche la sua famiglia: “Resto perchè vorrei fare le mie più sentite condoglianze alla famiglia Fucile, me ne vado perchè questo non restituirà gianluca ai suoi cari..resto perchè sono la sorella di Benedetto Gulisano, me ne vado perchè leggere il suo nome su questa pagina mi addolora profondamente..resto perchè siamo una famiglia unita, me ne vado perchè è difficile tenerci per mano nella tragedia..resto perchè mio fratello è una persona speciale, me ne vado perchè tanta gente non è disposta a perdonarlo.. resto perchè mio fratello non è un delinquente, me ne vado perchè ai giornalisti viene più facile scrivere così..resto per sostenere il dolore di una famiglia incredula costretta ad affrontare da quella notte una realtà che non avrebbe mai meritato di conoscere, me ne vado perchè purtroppo ci accompagnerà fino alla fine dei nostri giorni, tutti indistintamente..resto perchè mio fratello ha 21 anni, me ne vado perchè sono troppo piccole le sue spalle per sostenere una colpa così grande..resto perchè mio fratello è benedetto gulisano, me ne vado perchè leggere il suo nome su questa pagina mi addolora profondamente”.
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13 Febbraio 2013, 07:00