Interrotto il “rito della luce”| Candele pericolose per i pompieri

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19 Dicembre 2014, 19:05

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CATANIA –  “Coinvolgeremo le massime autorità competenti, augurandoci di ottenere dei risultati che possano garantire la ripresa del Rito della Luce domani stesso, non possiamo deludere i nostri bambini”. C’è un po’ di amarezza nelle parole di Carmen Pittera, preside dell’Istituo Vespucci di Catania a poche ore dall’ispezione dei Vigili del fuoco che hanno invitato in maniera informale i dirigenti dell’istituto all’interruzione del Rito della Luce che ha avuto inizio ieri 18 dicembre e che si sarebbe dovuto concludere domenica 21.

Un centinaio circa i lumini disposti a terra in vari atrii della scuola. La manifestazione da tre anni a questa parte attraverso candele e lumi si è proposta di illuminare non soltanto vari ambienti della città, ma anche e soprattutto i cuori di chi vi prendeva parte in modo tradizionale e genuino. “Mai come in questo momento il mondo ha bisogno di una luce rigeneratrice – aveva commentato qualche giorno fa Presti alla stampa durante la presentazione ufficiale dell’evento – grazie al Rito la scuola torna ad essere quel luogo sacro e inviolabile che sviluppa la coscienza dei bambini”.

Oggi però l’ispezione ha bloccato la manifestazione. “Avevamo avvisato noi stessi il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco – prosegue ai nostri microfoni la professoressa Pittera – l’ispezione tuttavia è stata effettuata oggi, rispettiamo il punto di vista dei Vigili, ma è doveroso sottolineare che ogni passo della manifestazione è stata ben studiata dagli organizzatori per garantire la sicurezza di tutti”. A scuola infatti oltre a piazzare vari estintori erano stati assegnati dei turni di sorveglianza per tutelare l’incolumità.

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“Lavoriamo al Rito della Luce da tantissimi mesi – prosegue Carmen Pittera – oltre a 200 associazioni, sono state ben 50 scuole a prenderne parte, da ogni angolo di Catania e della sua provincia – conclude la professoressa – non possiamo deludere i nostri bambini. In questo modo dopo mesi e mesi di lavoro che messaggio diamo ai nostri figli?”.

La reazione di Antonio Presti: “Rispetto le istituzioni e le scelte, seppur discutibili, di chi ha impedito tutto questo – afferma Presti – ma sono perplesso e mi sorprendo per il fatto che il veto sia arrivato la seconda sera del Rito, dopo ben tre edizioni. Un Rito che è stato definito pericoloso per l’incolumità civile, dopo il consenso di tutta la città, che si è stretta intorno a quest’iniziativa con tanta generosità. Quando vuoi proteggere la bellezza spesso c’è resistenza per il valore di differenza. Tutto questo certamente mi ha ferito, così come ha ferito gli artisti e tutti i bambini coinvolti: perché bloccare una manifestazione catartica, che in questo momento può far riscoprire l’universalità dei valori, è come mortificare un’anima pronta a rigenerarsi. Tutto ciò ovviamente non fa altro che confermare il mio impegno per la città, per i cittadini, per le scuole, le associazioni, i bambini e gli artisti che hanno trovato nel Rito il loro percorso di nutrimento dello spirito. Il rito rinascerà presto in altro luogo di bellezza. La luce non si spegne, non c’è rabbia che la possa oscurare”.

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19 Dicembre 2014, 19:05

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