28 Marzo 2019, 15:27
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PALERMO – Un intervento complesso e perfettamente riuscito. È una pagina di buona sanità pubblica quella scritta dall’equipe di Guido Bajardi, professore ordinario dell’Università di Palermo e primario del reparto di Chirurgia Vascolare del policlinico “Paolo Giaccone”. A sottoporsi all’intervento è stato un paziente licatese di 68 anni affetto da una severa forma di ipertensione arteriosa sisto-distolica e colpito tre settimane prima da una grave dissezione dell’aorta toraco-addominale.
Prima di procedere all’intervento chirurgico i medici hanno stabilizzato i valori pressori del paziente che era giunto in codice rosso in elisoccorso dall’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento.-Ulteriori accertamenti strumentali (Tac e Pet) hanno fatto emergere una stenosi preocclusiva dell’arteria carotidea sinistra (superiore al 90%), con elevati rischi sull’ossigenazione del cervello e conseguente ischemia cerebrale. Per prima cosa si è proceduto con un intervento di tromboendoarteriectomia sulla carotide sinistra, rimuovendo chirurgicamente la stenosi ostruttiva ed allargando l’arteria mediante applicazione di una patch in materiale sintetico.
Durante il decorso postoperatorio, però, il paziente accusava un improvviso e severo aggravamento delle proprie condizioni di salute, che sicuramente ne avrebbe determinato la morte nel giro di poche ore. Immediato il trasferimento del paziente presso la sala operatoria angiografica, dopo l’intervento dell’equipe anestesiologica guidata da Cesira Palmeri.
Successivamente l’equipe della Chirurgia vascolare insieme agli anestesisti e tutto il personale tecnico eseguiva in urgenza un delicato e complesso intervento chirurgico con approccio endovascolare al fine di limitare l’invasività di una procedura convenzionale gravata da elevati rischi di mortalità e complicanze. Il paziente è rimasto otto in sala operatoria. Nessuna delle temute complicanze si è concretizzata: né danni ischemici possibile ictus in fase operatoria, né compromissione delle funzioni renali o conseguenze sulla funzionalità motoria degli arti inferiori e superiori (tetraplegia). Si tratta di fattori di rischio che erano stati correttamente rappresentati al paziente ed ai suoi familiari prima dell’ingresso in sala operatoria.
Dopo dodici giorni di degenza, il paziente G.R.. è stato dimesso dal reparto ed ha potuto serenamente fare ritorno a Licata ad un mese esatto dall’inizio della propria odissea.
Questa vicenda a lieto fine dimostra che anche a Palermo esistono reparti, unità operative e professionalità di assoluto livello nazionale. L’equipe della Chirurgia vascolare del Policlinico, diretta da Bajardi, include i dottori Felice Pecoraro, Ettore Di Noto, Domenico Mirabella, Pietro Orlando Conti, Nicola Lo Biundo, Arduino Farina e Francesca Ferlito, che rappresentano il futuro dell’Unità operativa complessa.
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28 Marzo 2019, 15:27