Intervista al sindaco Lagalla: "Palermo, c'è da tanto da migliorare"

“Palermo, c’è tanto da migliorare…”. Lagalla e i dossier più urgenti

L'intervista. "La giunta affronta problemi irrisolti da dieci anni"
INTERVISTA AL SINDACO
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Professore Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, se lei fosse un semplice cittadino, sarebbe contento di come vanno le cose in città?
“No, non lo sono, né da sindaco, né da cittadino. C’è tanto da migliorare. Non lo sono nel senso che la Palermo che ho in mente ha un altro volto. Però, va dato atto a questa giunta di essersi interessata di problemi irrisolti da dieci anni”.

Un sommario elenco?
“Per le vie brevi. Abbiamo garantito il recupero dell’attività gestionale di un Comune con i conti in rosso e oggi ci sono addirittura avanzi di amministrazione. Abbiamo riasfaltato e stiamo riasfaltando le strade della città, riacceso punti luce spenti e installato nuovi impianti. È in corso il raddoppio del Ponte Corleone ed è in programma un massiccio piano di potature e diserbo, avendo già riqualificato alcune ville storiche e fontane cittadine. E poi, c’è una importante rigenerazione degli impianti sportivi. Tuttavia, restano da fare tante cose…”.

Con la pioggia le strade si allagano, sindaco.
“… Ecco appunto. Ho convocato una riunione sui collettori i fognari. Per quello sudorientale abbiamo ripreso i lavori, per il nordoccidentale c’è una programmazione di cui è titolare il commissario alla depurazione. Gli impianti sono vetusti. Se ci sono gli allagamenti, le caditoie e i tombini, che vengono curati con la manutenzione ordinaria, c’entrano fino a un certo punto”.

Mi pare di capire che si tratti di azioni a medio-lungo termine. Nel frattempo?
“Per il sudorientale ci vorrà un anno, un anno e mezzo. Più di due anni per il nordorientale. Scontiamo un ritardo ultradecennale. I disagi potranno essere attenuati nel breve termine, ma non eliminati del tutto. Però, almeno oggi è noto ai palermitani si sta lavorando in questa direzione dopo anni di trascuratezza”.

Ma lei di cosa, nello specifico, non è contento?
“Per esempio di come lavorano le partecipate ed è il motivo per cui in Amg abbiamo avviato una compartecipazione pubblico-privato. Porto con me Rap e Reset in giro e non per fare una gita. Ma per cogliere dal vivo cosa fare meglio nell’interesse dei cittadini”.

E gli uffici? Come lavorano gli uffici, secondo il sindaco?
“Esiste una carenza oggettiva di organico. Tuttavia, in qualche settore, ci sono lentezze operative, talvolta burocratismi eccessivi, se non ostativi. Mi riferisco ad alcuni controlli amministrativi che appaiono ridondanti perfino rispetto alla norma”.

C’è l’Amap che annuncia assunzioni, mentre gli uffici del settore tributi mostrano inquietudine…
“Amap, rispetto alle altre partecipate, ha maggiore autonomia societaria. Però, certe attività dovrebbero essere più opportunamente condivise con il socio di maggioranza. Sui tributi, da professore universitario, sono sorpreso dall’anticipazione di un potenziale danno basata sulla presunta anticipazione dell’esito delle valutazioni per le progressioni verticali. Forse dietro c’è un potere divinatorio, o una voluta ed impropria strumentalizzazione”.

Quale delle partecipate è maggiormente sotto i riflettori?
“In pratica, tutte. Tra non molto ci avviciniamo alla scadenza dei vertici e terremo conto dei risultati. Non è attualmente un tema all’ordine del giorno”.

La questione della sicurezza?
“Mi pare che sia intervenuta una maggiore serenità di giudizio, dopo critiche e polemiche dalle gambe corte, come le bugie. Stiamo lavorando, abbiamo lavorato, le criticità si sono attenuate. Noi restiamo sul pezzo. Stiamo potenziando la polizia municipale e i controlli, fisseremo un incontro con le categorie produttive. C’è da tenere sott’occhio l’asse tra via Maqueda e corso Vittorio, in particolare”.

Come sono i rapporti con la sua maggioranza? Qualche maretta sembra trapelare.
“Sono buoni e non dico per dire. Se lei, direttore, si riferisce alle questioni sollevate dall’onorevole Saverio Romano sulla ragionevole richiesta di rappresentanza di Noi Moderati, si è trattato di un temporale estivo. Comprendo il malumore. Ma non decido solo io, c’è una coalizione. In Consiglio il dibattito è franco, anche se con qualche inevitabile fibrillazione, e ordinato. L’avanzo di amministrazione garantirà ulteriori momenti di collaborazione. So che il percorso di un sindaco è accidentato. Alle volte vorrei una maggiore condivisione e comprensione sui temi cruciali”.

Sempre convinto dell’operazione ‘Grande Sicilia’ con Raffaele Lombardo e Gianfranco Miccichè?
“Certamente, si tratta di una proposta che unisce diverse sensibilità politiche e rafforza il centrodestra”.

Leoluca Orlando, su questo giornale, ha detto, riferendosi a lei: “Palermo non riconosce questo sindaco”.
“Io verifico, quotidianamente, il contrario. Il rapporto di un sindaco con la città si misura sull’empatia delle relazioni e sulle cose che un’amministrazione realizza. Su quest’ultimo punto non mi pare che l’amministrazione Orlando, negli ultimi tempi, si sia significativamente distinta”.

Cosa ne pensa delle recenti polemiche sul ‘Villaggio dell’Esercito’.
“Si tratta di una iniziativa itinerante, a carattere nazionale, concordata più di sei mesi fa e prevista in concomitanza con la Coppa degli Assi, attualmente in svolgimento. L’Esercito Italiano è una istituzione democratica di difesa civile e tutela della comunità. Nessuno può immaginare sue correità con la violenza di Gaza. I nostri aerei difendono i cieli dell’Europa. Le nostre fregate hanno scortato la Flotilla. Comprendo le manifestazioni di solidarietà e umanità, ma diffido della strumentalizzazione politica”.

Il cittadino Roberto Lagalla voterebbe ancora il sindaco Roberto Lagalla?
“Se fossi consapevole che si sta agendo, dopo un faticoso recupero, per rendere Palermo finalmente vivibile con un impegno da completare necessariamente in due mandati, sì”.

Dunque?
“Convintamente sì. Di certo, non manca la mia disponibilità”.

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