23 Marzo 2011, 19:55
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Trovata un’intesa di massima sulla riforma elettorale per i Comuni. Al termine di una lunga riunione, è stato partorito un maxiemendamento di riscrittura del disegno di legge, dal quale dovrà ripartire l’esame di Sala d’Ercole. Ma Cateno de Luca, rientrato al misto dopo la parentesi “tecnica” al Pdl, promette battaglia e denuncia un accordo della “cupola” che preserva “i privilegi della casta”.
“La prima commissione ha presentato un maxiemendamento di riscrittura del testo dopo un lavoro di sintesi svolto con la partecipazione del governo e dei capigruppo”, ha spiegato alla ripresa dei lavori d’Aula il vicepresidente Santi Formica. L’accordo, a quanto si apprende da fonti dela maggioranza, prevederebbe che il sistema maggioritario venga applicato per i Comuni fino a 10 mila abitanti, il sistema proporzionale a turno unico, senza ballottaggio, per i Comuni dai 10 ai 15 mila abitanti, mentre dai 15 mila in poi resta il sistema elettorale in vigore, ma con il voto confermativo per il sindaco, al quale quindi non viene trasmesso automaticamente il voto espresso per la sola lista a lui collegata. Un punto questo, subito sottolineato con soddisfazione da Livio Marrocco di Fli, relatore del ddl.
Da questo testo quindi riparte la discussione a Sala d’Ercole. Che si è aperta con l’intervento infuocato di Cateno De Luca, deputato rientrato al gruppo misto, che ha chiesto il tempo utile per poter esaminare il maxiemendamento per presentare subemendamenti. Il deputato ha svolto un intervento molto polemico, lamentando il mancato accoglimento della sua proposta di ineleggibilità all’Ars dei sindaci e promettendo battaglia contro l’intesa. Alle parole di De Luca è seguita una risposta dura di Formica, che però ha concesso trenta minuti di sopsensione al deputato per approfondire il testo.
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23 Marzo 2011, 19:55