14 Febbraio 2014, 11:06
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PALERMO – La saracinesca è alzata, ma i danni di sei colpi di pistola calibro 38 sono ancora evidenti sulle vetrine del negozio “Casa Veneto” di Antonia Santoro, che si trova in corso Vittorio Emanuele. I colpi sono stati esplosi ieri sera, intorno alle 22, quando tutti gli esercizi commerciali erano chiusi e la maggior parte delle famiglie che abitano nella zona avevano finito di cenare. Ma nessuno sembra essersi accorto di nulla.
Eppure, quella che sembra avere tutti i requisiti di un’intimidazione, oggi è sotto gli occhi di tutti: i colpi sono penetrati nel negozio, infrangendo prima le vetrine e colpendo alcuni oggetti esposti nel negozio di articoli da regalo aperto da circa due mesi, come spiega il marito della titolare: “Abbiamo avviato questa attività il 18 dicembre, ma non sappiamo se andremo avanti. E’ diventato difficile”.
Le sue parole vengono pronunciate col contagocce, ma si intuisce un forte scoraggiamento: “Vogliamo soltanto lavorare con tranquillità – dice amareggiato – ma se non sarà possibile prenderemo un’altra decisione”.
Casa Veneto è un piccolo esercizio commerciale a due passi da piazza Marina, dove ogni sera i pub, i ristoranti e le pizzerie vengono presi d’assalto da centinaia di giovani. “Mi creda, nessuno ha sentito niente – dice il titolare di un negozio di oggettistica della zona -. Abbiamo chiesto in giro, stamattina, ma anche i clienti dei locali non si sono accorti di cosa sia successo”. “Sì – aggiunge la commessa di un panificio – a quanto pare è stata una serata come le altre, ma ciò non esclude che il centro storico sia ormai in mano alla microcriminalità”.
“Qualche settimana fa – aggiunge la titolare del bar all’angolo tra corso Vittorio Emanuele e piazza Marina – hanno fatto una rapina alla gioielleria qui vicino. Qui per fortuna non è mai successo nulla, ma si tratta di segnali preoccupanti”. E preoccupato lo è anche il titolare di Casa Veneto, che osserva quei fori sulle vetrine e non si da pace: “E’ stata mia moglie a volere questo negozio, lei sta sempre qui. Oggi sta male, ha l’influenza. Quando le ho raccontato cosa è successo ieri sera è scoppiata in lacrime”. sul posto, ieri sera, gli agenti delle volanti e la polizia scientifica. le indagini proseguono per accertare in quale contestao sia maturata l’intimidazione, dietro la quale potrebbe esserci l’ombra del racket delle estorsioni.
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14 Febbraio 2014, 11:06