03 Aprile 2015, 16:42
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ACIREALE. E’ il più classico degli avvertimenti in stile mafioso. La testa mozzata di capretto con un proiettile conficcato al centro della testa, recapitata la scorsa notte da ignoti nella residenza acese del deputato regionale Nicola D’Agostino, non sembra lasciare troppi dubbi in proposito. Un episodio che assume contorni ancor più inquietanti alla luce di quanto accaduto circa un’ora dopo davanti all’abitazione del sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, dove alcuni malviventi hanno fatto esplodere una bomba carta.
Questa la cronologia dei due avvenimenti, tre se si considera l’incendio all’auto del primo cittadino acese lo scorso febbraio, che in poche ore hanno fatto ripiombare Acireale in un clima da anni ’90.
LA RICOSTRUZIONE. Sono due i malviventi, entrambi con il casco, giunti intorno alla mezzanotte a bordo di uno scooter scuro davanti alla villa del deputato, in via Chiuse. Mentre il conducente rimaneva in attesa con il mezzo acceso, il complice in meno di un minuto ha estratto la testa del capretto da una busta, legando la corda a cui era appesa all’inferriata del cancello automatico dell’ingresso principale della villa. La testa dell’animale è stata lasciata penzolare all’interno della proprietà. In pochi istanti i due si sono dileguati ripercorrendo la stessa strada dalla quale sono arrivati. A ritrovare la testa mozzata stamani, intorno alle 10 e 30, è stata la moglie del deputato regionale.
Questo i fatti ricostruiti dopo una prima visione delle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza della residenza. L’hard disk del computer è stato prelevato dagli agenti della scientifica della Polizia di Acireale, che conduce le indagini, per analizzare ogni frame di quel filmato, ripulirlo e recuperare indizi utili per individuare i due uomini. Anche la testa del capretto sarà analizzata nei laboratori della scientifica, così come il proiettile conficcato manualmente nel capo dell’animale. Le immagini di un’altra telecamera a circuito chiuso collocata davanti ad un’altra villa, davanti alla quale è transitato lo scooter con a bordo i malviventi, saranno acquisite dagli agenti del commissariato.
In via Chiuse stamani sono giunti anche i carabinieri della Compagnia di Acireale, che indagano invece sull’esplosione della bomba carta, avvenuta un’ora dopo ad Aci Platani, davanti all’abitazione del sindaco Roberto Barbagallo. Un ordigno rudimentale fabbricato di sicuro non per causare particolari danni, lievi infatti quelli subiti dalla vettura di proprietà della moglie del primo cittadino, ma per lanciare un chiaro segnale intimidatorio. Il secondo messaggio, a distanza di un mese e mezzo, diretto al sindaco acese.
Anche la bomba carta sarebbe stata piazzata da qualcuno giunto a bordo di uno scooter. Nessuna immagine a confermarlo, ma la testimonianza di un vicino che avrebbe avvertito, poco prima dell’esplosione, il passaggio di uno scooter. Difficile stabilire se gli autori materiali siano gli stessi, ma è molto probabile che lo sia la mano che li ha “armati”.
E questa mattina alla Prefettura di Catania si è riunito il Comitato provinciale dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno visto vittima amministratori locali. Presente, oltre a Roberto Barbagallo, anche il primo cittadino di Aci Castello Filippo Drago, che pochi giorni fa ha subito una pesante aggressione verbale. Garantita la massima attenzione da parte delle forze di polizia.
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03 Aprile 2015, 16:42