22 Giugno 2016, 12:24
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PALERMO – Dieci ore in sit-in davanti alla Prefettura di Palermo per chiedere vicinanza a cittadini e istituzioni. Dopo le numerose intimidazioni, volontari e operatori de Centro di accoglienza Padre Nostro di Brancaccio, fondato dal Beato Pino Puglisi, scendono in piazza. Un modo per “richiamare l’attenzione su un quartiere difficile ma ricco di risorse”, spiega Maria Pia Avara vice presidente del centro. Secondo cui Brancaccio “non è solo una realtà periferica, è parte di Palermo. Desideriamo che il quartiere venga vissuto da tutti come un bene comune, e che ciò che accade qui sia sentito da tutti io palermitani come una questione personale”.
Volontari e operatori, però, non si sentono soli, aggiunge Avara, “perché siamo tanti, e le persone che quotidianamente trovano nel Centro un punto di riferimento sono con noi. E inoltre sentiamo sempre la presenza di padre Puglisi che è fonte di ispirazione quotidiana. Ma allo stesso tempo – conclude la vice presidente -, riteniamo che la storia di questa parte di Palermo richieda una presenza ancora maggiore di tutta la città”.
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22 Giugno 2016, 12:24