04 Luglio 2011, 18:13
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“Se il problema ero io, ora il problema non c’è più”. Così diceva a Live Sicilia appena due settimane fa, il presidente di Sicilia e-Servizi Emanuele Spampinato. Se il problema era lui, invece, il problema rimane, visto che Spampinato è stato confermato, pochi minuti fa, presidente della società, dove sono entrati due nuovi consiglieri di amministrazione: Giuseppe Bosco (in quota Engineering) e Luca Petrucci. Escono, invece, l’amministratore delegato Giuseppe Sajeva e il consigliere Rino Giglione.
Una decisione a sorpresa, viste la recente storia dell’azienda partecipata della Regione, aspramente criticata soprattutto dall’opposizione all’Ars (il Pdl, in primis) per una gestione troppo “allegra” e poco trasparente. Al punto da spingere all’istituzione di una commissione d’indagine, che pochi giorni fa ha nominato Riccardo Savona presidente.
Discontinuità. Era questa la parola “brandita” dal Pdl durante le riunioni in commissione bilancio nelle quali si discuteva del riordino delle partecipate. E sarebbe stata proprio questa insistenza a imprimere una svolta a Sicilia e Servizi che avrebbe spinto, 14 giorni fa, Spampinato al “passo indietro”: “Raffaele Lombardo – diceva il 20 giugno il presidente di Sicilia e-Servizi – ha apprezzato proprio il fatto che la nostra decisione sia arrivata subito. Così, abbiamo messo anche il presidente in condizione di confrontarsi meglio col parlamento”.
Cambia tutto e non cambia nulla, quindi. E non è una novità. Già il 26 luglio scorso Spampinato “entrava e usciva” dalla porta girevole di Sicilia e-Servizi: “Il presidente Lombardo – diceva un anno fa – mi ha chiesto di fare un passo indietro. Una decisione tecnica, assolutamente normale”. Ma anche in quel caso, il Cda rinominava Spampinato qualche giorno dopo.
Insomma, l’ultimo capitolo della parentesi Spampinato a Sicilia e-Servizi, è sempre stato il penultimo. La vera novità, invece, sarebbe allora la nomina di uno dei due nuovi consiglieri: Luca Petrucci. Si tratta di un manager romano “suggerito”, sembra, dalla minoranza all’Ars. Si tratterebbe, secondo qualcuno, del vero segno di “discontinuità” col passato, tanto invocato dal Pdl, visto che la sua nomina sarebbe stata “benedetta” oltre che dagli “azzurri”, anche dal Pid.
Le indiscrezioni indicavano in Fabio Mancuso, uno dei deputati più “incisivi” nelle critiche alla società, l’artefice della nomina di Petrucci, ma il deputato Pdl smentisce: “Per quanto ne so io – spiega – si tratterebbe di un commercialista o di un manager, esperto in diritto tributario. E non mi risulta nemmeno abbia mai lavorato in Sicilia”.
Insomma, Mancuso lo conoscerebbe appena. Lo stesso Lombardo avrebbe chiesto notizie sul curriculum di Petrucci. Che non ha mai lavorato in Sicilia. E non sarebbe stato “spinto” dalla politica. Come sia finito nel Cda di Sicilia e-Servizi, insomma, rimane (finora) un mistero.
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04 Luglio 2011, 18:13