28 Dicembre 2020, 06:01
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PALERMO – Meno popolosa, sempre più vecchia, zoppicante nella cultura e luogo di alcuni divari degni di nota fra i sessi. Questa è la Palermo presentata dall’Istat, che ne traccia un ritratto nel Censimento permanente della popolazione 2019. Attraverso dati e grafici, l’istituto offre una panoramica statistica dei 647.422 palermitani rilevati (stranieri e non), sulle tendenze occupazionali, nell’ambito degli studi e non solo. Qui sono disponibili i dati diffusi dall’Ufficio statistica del Comune di Palermo.
I dato complessivo sui residenti a Palermo risulta in diminuzione rispetto al passato: 5.298 in meno in rapporto al Censimento precedente, quello del 2018, e 10.139 in meno in confronto al Censimento 2011. Quanto agli stranieri censiti nel 2019, sono 23.904 di cui 11.747 uomini e 12.157 donne. I principali paesi di provenienza sono il Bangladesh (5.046 persone), lo Sri Lanka (3.230), la Romania (3.015), il Ghana (2.425) e le Filippine (1.655).
Dando uno sguardo all’età dei cittadini, rispetto a cinquant’anni fa Palermo risulta profondamente cambiata. Il Censimento 2019 evidenzia che i ragazzi fra 0 e 14 anni sono 91.641 cioè il 14,2% del totale, mentre le persone fra 15 e 64 anni sono 418.334, pari al 64,6%; infine gli anziani, con età di 65 anni e più, sono 137.447 ovvero il 21,2% del totale. Un’inversione di tendenza radicale rispetto ai numeri che identificavano la popolazione nel 1971: in quell’anno i ragazzi risultavano più del doppio, 186.676, e rappresentavano il 29% del totale; le persone fra 15 e 64 anni erano 398.033, il 61,9%, mentre gli anziani erano 58.105 e costituivano solo il 9% della popolazione palermitana.
Il colpo d’occhio della ‘piramide delle età’ costruita dal Censimento 2019 è ancor più eloquente. Rispetto al 1971 l’orientamento della piramide si è invertito, col vertice che adesso punta verso il basso, denotando che oggi la vera base è costituita dai palermitani più avanti con gli anni. In confronto al ’71, infatti, nelle classi di età più basse la popolazione residente è sensibilmente diminuita, mentre invece è più numerosa a partire dai 40 anni per le donne e dai 35 per gli uomini. Questa differenza va crescendo man mano che ci si sposta verso le classi di età più elevate.
Se da un lato 90.827 cittadini hanno conseguito un titolo di studio superiore al diploma, dall’altro 25.226 sanno leggere e scrivere ma non hanno un titolo di studio. Questi ultimi corrispondono al 4,2% dei censiti dai 9 anni in su, mentre chi possiede una laurea o un dottorato di ricerca ammonta al 15,3%. A possedere la licenza di scuola elementare sono 98.808 palermitani (il 16,6% dei residenti dai 9 anni in su), 193.196 hanno la licenza media (il 32,5%) e 181.576 possiedono il diploma di istruzione secondaria (il 30,5%). Gli analfabeti invece sono 5.621, pari allo 0,9% della popolazione.
Nel report sul censimento diffuso dal Comune di Palermo si rilevano due dati ‘di genere’: le donne superano gli uomini per quanto concerne il possesso un titolo di studio superiore al diploma. Le prime infatti sono 50.138, pari al 55,2% della popolazione di riferimento, contro 40.689 uomini e cioè il 44,8%.
Lo scenario però si ribalta nell’ambito della condizione professionale. In generale, al Censimento 2019 gli occupati sono 189.945 ovvero il 34,2% della popolazione residente di 15 anni e più. Nello specifico, gli uomini risultano più numerosi delle donne: 115.438 contro 74.507, con un tasso di occupazione del 44% contro il 25,4%.
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28 Dicembre 2020, 06:01