23 Luglio 2021, 13:56
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AGIRA – Nell’ottobre di due anni fa, nel cuore del centro storico di Agira, nell’Ennese, investì con la sua Fiat Seicento una ventitreenne, proveniente dalla Romania, che accusava di essere l’amante di suo marito. Per questo il Tribunale di Enna ha condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione una agirina oggi quarantaquattrenne, M.C..
Il Gup Francesco Noto, con rito abbreviato, ha escluso il tentato omicidio e ha ritenuto l’imputata responsabile del reato di lesioni personali: al giudizio, in estrema sintesi, sarebbe emerso che la donna, imboccando contromano una stradina proveniente da via Diodorea e colpendo la giovane, non voleva ucciderla ma solo ferirla.
L’imputata, difesa dall’avvocato Giuseppe Gullotta, si era difesa dicendo di aver avuto un malore e di aver investito la giovane per sbaglio. Tuttavia questa tesi, si legge nelle motivazioni della sentenza, cozza con quanto immortalato dalle immagini delle videocamere, da cui si vedrebbe l’imputata mettere persino la freccia, prima di svoltare contromano.
Dopo averla investita, inoltre, avrebbe pensantemente insultato la giovane – che si è costituta nel processo come parte civile, assistita dall’avvocato Vincenzo Franzone – facendo riferimento alla ipotetica “storia” con il marito, aggiungendo: “Non finisce qui, se non ti ho ammazzato ora ti ammazzo dopo. Sta storia cu me maritu avi du anni”. La giovane, a cui è stato riconosciuto un risarcimento danni da quantificare in sede civile e una provvisionale di 2.500 euro, in quelle fasi riportò delle gravi ferite alla gamba.
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23 Luglio 2021, 13:56