23 Settembre 2011, 12:25
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Giancarlo Caselli ringrazia e non rispedisce al mittente l’ipotesi di candidarsi a sindaco di Palermo. Per carità non dice neppure “sì, si può fare”, ma sulla bilancia del “no grazie” mette ostacoli non insormontabili. Il popolo delle rete raccoglie firme per convincere il capo del Procura di Torino a candidarsi a primo cittadino del capoluogo siciliano, dove è stato in prima linea nella lotta alla mafia, e lui dice: “È un’iniziativa che mi inorgoglisce. Sono grato a tutti gli amici, che non conosco ma che considero tali, che l’hanno pensata”. E quindi si candida? “La praticabilità dell’iniziativa è tutta da vedere”. Da cosa dipende? “Certamente nelle difficoltà della praticabilità c’è anche l’ostacolo della questione anagrafica”.
Caselli ha compiuto da poco settantadue anni. E se qualcuno decidesse, invece, che l’età e dunque la saggezza e l’esperienza fossero virtù decisive per rilanciare la città di Palermo? Purtroppo la nostra domanda resterà senza risposta. Caselli è all’estero. Con il garbo di sempre ci concede una veloce chiacchierata al telefono e poi torna ai suoi impegni. Ragioniamo ad alta voce: e se avesse volutamente glissato? A pensare male (o bene?) a volte ci si azzecca.
Nel frattempo l’appello continua a circolare su facebook, dove una pagina – appunto nominata “Giancarlo Caselli Sindaco Palermo” – propone una raccolta firme che mira a catapultare il magistrato 72enne nella corsa alla poltrona di primo cittadino. E l’appello comincia a fare breccia fra qualche intellettuale. L’obiettivo dei sostenitori del giurista è di raggiungere, tramite il social network, almeno le 10.000 firme per concretizzare la candidatura. La strada è lunga. Chissà.
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23 Settembre 2011, 12:25