“Io, primario, vi avverto: | Più sicuri nel Sahara”

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10 Febbraio 2011, 18:44

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“I bambini ricoverati negli accampamenti medici nel deserto del Sahara ricevono migliore assistenza sanitaria perché hanno spazi più ampi e medici che si dedicano con più serenità a loro”. Lo ha detto Giuseppe Iacono, primario di Gastroenterologia dell’ospedale dei bambini Di Cristina di Palermo intervenendo all’incontro con i sindacati della Cisl e della Uil che si è svolto nell’aula multimediale dell’ospedale Civico di Palermo. “Lavoro all’ospedale dei Bambini da circa 40 anni – ha aggiunto – e non c’é mai stato un solo anno in cui il pronto soccorso non sia stato preso d’assalto e sul punto del collasso con decine di bambini ricoverati nei corridoi”.

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La nostra è l’unica pediatria con l’unità di rianimazione della Sicilia occidentale – ha aggiunto – con un bacino di utenza di circa 3 milioni di persone e ogni anno nei periodi di pandemie influenzali ci troviamo a fare fronte a vere e proprie emergenze”. “Al contrario di quello che accade da noi – ha aggiunto -: costretti a correre facendo slalom tra le barelle nei corridoi con il rischio di tirarci dietro inavvertitamente flebo, mascherine per l’ossigeno e lettini”. “Non si può lavorare così – ha precisato Giovanni Farro, medico del pronto soccorso del Civico – Quando ci diamo il cambio con i colleghi a fine turno, ci vergogniamo per i pazienti e per l’impossibilità a dare il massimo”. Per Farro “é mortificante quando vediamo che un paziente con una frattura, magari ad una gamba, debba spostarsi da solo da un reparto all’altro per fare le lastre. O quando con un pizzico di speranza annunciamo al fortunato di turno che forse avrà una barella”.

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10 Febbraio 2011, 18:44

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