“Io sindaco di Palermo? Per carità…”

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23 Dicembre 2011, 13:35

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Io sindaco? Per carità…”. Francesco Cascio spegne una volta per tutte le voci che riguardano una sua possibile candidatura alle prossime amministrative. Il Pdl chi sceglierà? “Vedremo. Il nome credo si troverà entro la fine di gennaio”. Primarie o nomina? “Sceglieremo una soluzione intelligente, di buon senso”.
Intanto, c’è da capire se l’attuale sindaco, Diego Cammarata, deciderà di dimettersi o se finirà il suo mandato. “Ho letto che sarebbe pronto un posto a Mediaset. Mi chiedo – scherza – che ruolo possa avere. Farà il ballerino? Il figurante nelle trasmissioni televisive? Non ne so nulla”.
Il clima è disteso, e il presidente dell’Ars si concede qualche battuta, ovviamente. L’occasione è data dal saluto di fine anno ai giornalisti. Un buon momento per fare un bilancio dell’attività dell’Ars: “Bilancio positivo, certamente – dice Cascio – visto il numero e la portate delle leggi approvate”. Ma non solo: “Abbiamo fatto tanto e qualcosa ancora faremo sui tagli ai costi della politica. Anche noi condividiamo questo momento storico e non ci sottraiamo alle nostre responsabilità”.

Poi Cascio entra nello specifico: “Siamo intervenuti sui vitalizi, sulle pensioni degli ex deputati, e soprattutto rivendico l’importanza della legge che diminuisce il numero dei deputati. Siamo stati il primo parlamento a farlo, non solo in Italia, ma in Europa. Questa decisione porterà a un risparmio di 35 milioni”.
Quindi, lo sguardo verso l’immediato futuro: “Mercoledì discuteremo l’esercizio provvisorio – dice Cascio – ma non si tratterà di una semplice proroga di due mesi. A quel testo sono stati agganciati diversi e importanti emendamenti come quelli che riguardano la Formazione professionale, la legge 104. Penso comunque che riusciremo ad approvarlo entro giovedì”. E in quel documento, è prevista anche la cosiddetta “norma salva parenti”. In pratica, la legge che obbliga alle dimissioni i parenti entro il secondo grado che fanno parte delle stesse amministrazioni, verrà rivista: “Entrerà a regime a partire dal rinnovo dei prossimi consigli”.

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Il presidente poi torna sui rapporti con il governo regionale: “Non è una novità, l’ho detto sempre: c’è uno squilibrio tra potere legislativo ed esecutivo. Credo – spiega – che andrebbe sganciato il destino dell’Assemblea da quello del Presidente della Regione”.

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23 Dicembre 2011, 13:35

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