20 Dicembre 2011, 17:11
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Le banche chiudono i rubinetti e l’Ircac li apre. In barba al credit crunch e alla mancanza di liquidità, nel 2011 l’Istituto regionale per il credito alle cooperative ha erogato quasi il doppio dei finanziamenti rispetto all’anno precedente. Tradotto in numeri vuol dire 212 delibere per un ammontare complessivo di oltre 23,3 milioni di euro. “La domanda è aumentata perché di fronte al no degli istituti di crediti, le imprese si sono orientate verso altre strade e hanno deciso di bussare alla porta dell’Ircac”, ha detto il commissario straordinario dell’Ircac, Antonio Carullo, nella conferenza stampa di fine anno organizzata per fare il punto sull’attività svolta dall’istituto partecipato dalla Regione.
Dal 2004 ad oggi, da quando cioè alla guida dell’Istituto c’è Antonio Carullo, l’Ircac ha deliberato 1.240 finanziamenti, soprattutto crediti di esercizio – 527 in tutto – seguiti da richieste per il contributo interessi (303) ed il leasing agevolato (187) e da crediti a medio termine (183 pratiche) per un totale di 140 milioni di euro. Le risorse provengono dal fondo di rotazione della Regione. I potenziali destinatari sono oltre 10mila cooperative operanti in Sicilia, un dato che in Italia è secondo soltanto alla Lombardia. “In Sicilia – ha commentato l’assessore regionale alle attività produttive, Marco Venturi, presente all’incontro – le imprese fanno i conti con la lentezza nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione che a arrivano in media con oltre 300 giorni di ritardo. Dall’altro lato le banche che sono diventate più rigide nel concedere prestiti. Il risultato è che non c’è liquidità e in questo senso l’Ircac ha un’importante funzione che dà credito alle cooperative in maniera facile e veloce”.
“È un istituto che funziona”, ha aggiunto con orgoglio Carullo. Tanto che l’assessore è dell’idea di lasciare le cose come stanno e non procedere con una fusione tra Ircac, Crias e Irfis, le tre società partecipate dalla Regione. “Dopo l’Epifania – ha annunciato Venturi – si riunirà il tavolo tecnico del credito che affronterà questo tema. La giunta è spaccata sul futuro dell’Irfis. Io francamente non credo che si debba fare un unico polo regionale del credito e che la Crias debba continuare ad occuparsi degli artigiani e l’Ircac delle cooperative”. “Il futuro dell’Irfis – ha concluso l’assessore – è invece in divenire”.
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20 Dicembre 2011, 17:11