31 Maggio 2016, 13:04
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PALERMO – I fedelissimi del governatore restano tutti al loro posto. Alla guida di Irfis, cioè, l’ex azienda partecipata trasformata in “pseudo-banca” con l’ultima Finanziaria. La Regione, socio unico, ha infatti confermato in blocco il consiglio d’amministrazione composto dal presidente Rosario Basile, dalla vicepresidente Patrizia Monterosso e dal consigliere Salvatore Parlato. Persone assai vicine al presidente, soprattutto nel caso del Segretario generale (esterno) di Palazzo d’Orleans e vera plenipotenziaria della Regione, e anche nel caso di Parlato, scelto dallo stesso governatore per guidare l’initile Sepicos.
Una nomina, quella di Parlato al vertice del soggetto che da tre anni “temporaneamente” si dovrebbe occupare della valutazione dei dirigenti generali, che, avrebbe comportato un conflitto di interessi. Un imbarazzo che l’amministratore di Irfis ha deciso di sciogliere, dimettendosi appunto dal Sepicos, incarico fiduciario del presidente Crocetta, per il quale i siciliani hanno finora speso qualcosa come 44 mila euro l’anno. Nel collegio sindacale, poi, confermato addirittura il capo di gabinetto di Crocetta, cioè Giulio Guagliano, che nel frattempo ricopre altri importanti incarichi in Resais e in Gesap.
Saranno queste le persone che terranno le redini di una azienda capitalizzata con cento milioni (dei siciliani). Soldi che, nel mercato finanziario, possono moltiplicarsi fino a circa un miliardo. A disposizione delle imprese che vorranno chiedere un prestito o un finanziamento. Col rischio potenziale di ingerenze politiche nelal gestione delal società.
E a chiedere un prestito a Irfis potranno essere imprese di ogni tipo, dopo l’intervento in Finanziaria che ha portato alla trasformazione della società. Un mutamento al quale ha dato il via libera Bankitalia, e che ha trasformato quella che era una azienda regionale con precisi vincoli e impegnata negli incentivi a specifiche attività imprenditoriali, in un nuovo “operatore di mercato” che può intervenire, stando alla norma, “in favore delle piccole e medie imprese operanti nei settori dell’industria, compresa l’agroindustria, del turismo e della ricettività, del commercio, dell’energia da fonti rinnovabili, dei servizi, compresi i servizi alle persone, dell’edilizia e dell’agricoltura” e persino “delle imprese di informazione”. E a dire il vero, a questo progetto il governo regionale di Crocetta lavora già da un po’. Visto che una norma quasi identica era stata bocciata pochi anni fa dal Commissario dello Stato.
E la norma approvata in Finanziaria fa cadere anche un altro dei paletti previsti inizialmente per la partecipate regionale. Quello, cioè, riguardante i compensi degli amministratori, finora soggetti ai tetti fissati, appunto, per le spa regionali. Un tetto che “crolla”, dopo la trasformazione di Irfis. La stessa che ha portato alla conferma dei fedelissimi del presidente al vertice dell’azienda. Compresa Patrizia Monterosso, Segretario generale condannato proprio dalla Corte dei conti a un mega-risarcimento a causa di un danno erariale da oltre un milione per gli extrabudget nella Formazione e sulla quale pende una richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Palermo per un peculato – in concorso con Anna Rosa Corsello – da 11 milioni. È lei la vicepresidente della “pseudo-banca” siciliana. Quella che in piena campagna elettorale, potrà “liberare” fino a un miliardo di euro di prestiti alle imprese e ai privati.
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31 Maggio 2016, 13:04