Palermo

Irpef, la stangata diventa realtà: arriva la delibera sul raddoppio

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26 Marzo 2022, 06:01

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PALERMO – I palermitani si preparino: la stangata Irpef è ormai dietro l’angolo. Dopo mesi di annunci e previsioni, il raddoppio della tassa voluto dal governo nazionale come contropartita per l’approvazione del “salva Palermo” sta diventando realtà e la giunta Orlando ha approvato la delibera che adesso passa al vaglio di Sala delle Lapidi.

Un passaggio obbligato, ma che non si annuncia indolore. Nel piano di riequilibrio, esitato a gennaio, era già contenuto l’aumento del 100% dell’Irpef che è poi finito anche nella bozza dell’accordo con la Capitale, ancora ferma per la mancanza dei pareri degli uffici comunali. Ma intanto, per non perdere tempo, il sindaco Leoluca Orlando ha deciso di premere sull’acceleratore e inviare in consiglio comunale la più importante delle delibere “attuative” del piano.

E i conti sono presto fatti: già nel 2022 l’incasso dell’Irpef dovrà passare da 51,7 milioni di euro a 101,1 milioni e l’anno prossimo andrà anche peggio, visto che la previsione di entrata è di 111,7 milioni. In pratica l’aliquota che già oggi è al massimo consentito dalla legge, lo 0,8%, per effetto della scelta del Comune di accedere al salva Palermo schizzerà quest’anno all’1,57% e nel 2023 all’1,73%. Ma non è finita qui: se dall’effettivo accordo con Roma dovessero arrivare meno soldi del previsto, così come già desunto da alcune comunicazioni del Mef, le aliquote potrebbe ulteriormente aumentare. L’obiettivo è coprire il quarto del contributo romano e per farlo il Comune dovrà aumentare l’Irpef senza alcun tetto massimo.

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“La delibera è un adempimento consequenziale all’approvazione del piano di riequilibrio – spiega l’assessore al Bilancio Sergio Marino – e ha già ottenuto il parere favorevole del Collegio dei Revisori e adesso andrà in consiglio. Nel frattempo avremo firmato l’accordo con il Governo e quindi si potranno avere tutti gli elementi per operare con l’adozione di tutti gli atti prodromici all’elaborazione del bilancio 2022/2024 che dovrà avvenire entro la fine di maggio”.

Il punto è che l’aumento dell’Irpef, a cui Sala delle Lapidi dovrà dare il proprio assenso se vuole ottenere i 180 milioni dal governo Draghi, rischia di finire nel tritacarne della campagna elettorale. Orlando non ha più la maggioranza e l’unico modo per ottenere il via libera all’aumento è sperare che il centrodestra si dimostri dialogante come a fine gennaio, anche se le grandi manovre in vista del voto rischiano di complicare le cose. La candidata di FdI, Carolina Varchi, non ha mancato di criticare il piano, così come il possibile candidato di Forza Italia Francesco Cascio ha espresso riserve nelle sue dichiarazioni alla stampa.

“Questa delibera è frutto di fretta e approssimazione – attacca Ugo Forello del gruppo Oso – Nella parte narrativa si dice che il consiglio comunale, per esigenze di equilibrio e una volta concluso l’accordo con lo Stato, potrà intervenire per aumentare ulteriormente le addizionali, ma il presupposto è che la delibera non sia stata ancora approvata. Finché non sapremo con certezza quale sarà il contributo erogato dallo Stato per Palermo, e che dovrebbe essere di almeno otto milioni in meno rispetto a quanto indicato nel Piano di riequilibrio, non potremo approvare la delibera. Questi aumenti sono inaccettabili e confermano che il Comune di Palermo prevede l’applicazione dell’addizionale Irpef più alta d’Italia”.

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26 Marzo 2022, 06:01

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