08 Giugno 2020, 18:12
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Paternò – Congresso di circolo e “presunte irregolarità”: arriva la richiesta di accesso agli atti. La strada del Pd provinciale sembra procedere tutta in salita. Non si arrestano i malumori per l’esito di alcuni congressi online. L’ultimo caso riguarda il circolo di Paternò. Una piazza particolarmente incandescente quella paternese con un ex segretario di circolo autosospesosi in seguito a una vicenda giudiziaria e un partito spaccato da anni di contrapposizioni logoranti tra chi sostiene il sindaco Nino Naso (supportato da una maggioranza trasversale con dentro Fratelli d’Italia) e chi sta all’opposizione.
Un vespaio di polemiche e una serie di scazzottate verbali all’indomani del voto, che il 26 maggio premia il candidato Salvatore Leonardi, lasciano il posto adesso alle carte bollate. Il candidato sconfitto, Giuseppe Giudice (leader di una mozione molto critica nei confronti del sostegno alla compagine di Naso), e un drappello di iscritti (Salvatore Auteri, Carmela Ciraldo, Oscar Fiorito, Salvatore Maurici, Ezio Messina, Carmelo Palumbo, Orazio Palumbo, Maria Grazia Pannitteri, Giovanni Parisi, Signorelli Domenico) hanno dato mandato a due legali per richiedere l’acceso agli atti congressuali per imbastire un eventuale ricorso interno come previsto dallo statuto del partito. Documenti alla mano ecco le “presunte irregolarità” che Giudice e compagni hanno messo nero su bianco (LA REPLICA DI LEONARDI). “Diversi tesserati al Circolo di Paternò con diritto di elettorato attivo non hanno ricevuto comunicazione alcuna della data fissata per lo svolgimento del Congresso cittadino (tra questi i tesserati Giovanni Parisi e Carmelo Palumbo)” si legge.
E non solo. “Nel corso delle operazioni congressuali non è stata accertata documentalmente l’identità dei partecipanti”, scrivono i tesserati paternesi che lamentano anche il mancato accertamento dei votanti come elettorato attivo (“nonostante le diverse richieste di controllo ed esibizione rivolte da alcuni tesserati al Garante delegato dalla Commissione Provinciale per il Congresso”). Giudice inoltre accusa i vertici del circolo di avere espulso dalla piattaforma telematica alcuni tesserati poco convinti del modus operandi messo in atto e altri volenterosi di dibattere sulle mozioni presentate. “Nel corso delle operazioni congressuali non è stata fornita comunicazione alcuna relativa alle modalità di presentazione delle candidature né in merito ai componenti del Direttivo collegati al candidato Segretario, con impossibilità di verificare il rispetto delle norme relative alla loro presentazione e alla loro composizione”, scrivono aggiungendo l’assenza di qual si voglia forma di dibattito. L’ultima parola spetta adesso agli organismi competenti.
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08 Giugno 2020, 18:12