Italia, guerra e arruolamento obbligatorio: cosa dice la legge - Live Sicilia

Italia, guerra e arruolamento obbligatorio: cosa dice la legge

Cosa accadrebbe se l'Italia dovesse entrare in guerra? Cosa stabilisce la legge italiana?
L'ANALISI
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La legge italiana

In Italia l’obbligo del servizio militare è stato abrogato nel 2004, l’esercito viene alimentato attraverso professionisti, militari in carriera. “Il servizio di leva – si legge nel D.P.R. del 15 marzo 2010, n. 90 – è ripristinato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, se il personale volontario in servizio è insufficiente e non è possibile colmare le vacanze di organico, in funzione delle predisposizioni di mobilitazione, mediante il richiamo in servizio di personale militare volontario cessato dal servizio da non più di cinque anni, nei seguenti casi:

a) se sia deliberato lo stato di guerra ai sensi dell’articolo 78 della Costituzione; b) se si verifichi un grave crisi internazionale nella quale l’Italia venga coinvolta direttamente o in ragione della sua appartenenza ad una organizzazione internazionale giustifica un aumento della consistenza numerica delle Forze armate”.

Quindi il richiamo in servizio prevede la precedenza del “personale militare volontario cessato dal servizio da non più di cinque anni”, in prima battuta, oltre al personale già in servizio, ovviamente. In base al fabbisogno di personale, si può procedere con le liste di leva.

Recita l’articolo 1086 “Le amministrazioni comunali, in tempo utile rispetto al 1° gennaio dell’anno in cui i giovani compiono il diciassettesimo anno di età, compilano le schede personali conformi al modello predisposto dal Ministero della difesa. Tali schede sono poste a base della compilazione delle liste di leva e, in caso di riattivazione della leva, sono altresì in esse annotati i provvedimenti dei competenti organi di leva per ciascun iscritto”.

Sempre secondo il D.P.R. 90/2010, la formazione delle liste di leva spetta ai comuni italiani e devono essere iscritti i cittadini italiani di sesso maschile dai 18 ai 45 anni.

Il trattato NATO


Con il trattato di Washington del 1949 l’Italia e altri Stati hanno deciso di “unire i loro sforzi in una difesa collettiva e per la salvaguardia della pace e della sicurezza“.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltemberg ha annunciato, il 24 febbraio: “Ci stiamo preparando all’evenienza di attacchi informatici agli Stati Nato per impedire che ciò comporti rischi, gli attacchi informatici a Paesi alleati possono tecnicamente innescare l’articolo 5 dei trattati, siamo concentrati sul rafforzamento contro di essi per evitare una crisi a riguardo”.

Cosa dicono gli articioli 4 e 5 del trattato di Washington

“Le parti – reciuta l’articolo 4 – si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”. Questo articolo fu invocato da Polonia, Lettonia e Lituania nel 2014 durante l’invasione della Russia in Crimea.

“Le parti – si legge nell’articolo 5 – convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’ari. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali”.

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