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Italia Viva, conclave a Catania: “Alle Regionali saremo presenti”

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19 Luglio 2022, 05:03

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CATANIA – “Regionali? Ci saranno i nostri candidati, ma è presto per fare i nomi”. Italia Viva, è tempo di ricostruzione. Gli uomini di Matteo Renzi in provincia di Catania si sono dati appunto, ieri, in assemblea per verificare lo stato delle forze in campo. Ci sono il senatore Davide Faraone e il coordinatore etneo Salvo Nicosia a dirigere i lavori. Sono lontani i tempi del 40% alle Europee del 2014 e della presidenza del consiglio salda in mano. “In quest’epoca capita a tutti, è capitato a Renzi, è capitato a Salvini, è capitato ai Cinque stelle. Si cala con una facilità estrema rispetto al passato”, ci dice Faraone cercando di calibrare la discussione sul tempo attuale e scongiurare gli scenari di chi parla di “sopravvivenza”.

Mario Draghi

Questa fase è segnata sicuramente dalla decisione che prenderà il premier Mario Draghi: continuare o fermarsi qui? Mercoledì lo sapremo. Intanto Iv lavora alla costruzione di un campo politico prima ancora di un contenitore. “Noi abbiamo il dovere di costruire una forza centrista, moderata e che rappresenti le politiche del governo Draghi”, riprende Faraone. “Lo spazio politico per questa forza è veramente grande, altro che sopravvivenza”.

Se il destino del governo Draghi è appeso a una decisione, la campagna elettorale siciliana – al netto della griglia definitiva dei candidati governatore – è nel vivo. Quale collocazione? “Noi rappresentiamo – insiste Faraone – quel percorso che coincide con quello battuto finora dal governo Draghi. Le politiche attuate non sono quelle di un governo tecnico, ma sono quelle di un esecutivo che decide di marcare il futuro del nostro Paese”. 

E ancora: “Io credo che attorno a tutte quelle forze che credono in quel tipo di modello si possa costruire una forza politica grande che possa diventare maggioritaria sia in Regione che alle Politiche, elezioni che spero che arrivino il più tardi possibile, il che significherà che Draghi è rimasto presidente del Consiglio”. 

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La scheda elettorale

La domanda resta però su piatto: ci sarà Italia Viva sulla scheda? “L’idea nostra è quella di riuscire a costruire una forza centrale, aggregando quante più donne e uomini che credono nel riformismo. Non escludo, tuttavia, che sarà il simbolo di Italia Viva a rappresentarle”.

Difficile però non rievocare il passato e i bagni di folla etnei favoriti dai granai di Luca Sammartino (oggi in Lega) e Nicola D’Agostino (prossimo candidato in Forza Italia). Da quali nomi ripartirà Italia Viva in provincia di Catania? “Si ripartirà dalle tante donne, uomini, militanti che sono qui con noi oggi. Ripartiremo da coloro che ci metteranno la faccia. Chi crede a un’idea la porta avanti a qualsiasi costo, sia quando si gestisce il potere o si sta all’opposizione”. 

Catania, Regione

Salvo Nicosia, coordinatore catanese, ribadisce la linea: “Tutti ci chiedono che faremo e con chi lo faremo. Siamo chiamati a determinare un cambiamento sia a Catania che in Sicilia. Inutile nascondersi dietro un dito, la città vive uno dei periodi più bassi rispetto all’ultimo ventennio. Dispiace anche per Musumeci, che era stato eletto con una messe di voti importante. Resta davvero poco rispetto al lavoro di questi anni. Non esiste un provvedimento bandiera che i siciliani sappiano citare se interpellati”.  

“Italia Viva – continua Nicosia – sarà dalla parte del rinnovamento, una parte che probabilmente ancora non si vede. Non siamo nella primarie del centrosinistra, non siamo al tavolo del centrodestra. Oggi ci sono i militanti. I sondaggi ci danno al 2%, io dico che sotto non andremo”. Ci ride sopra, il coordinatore catanese. La sintesi? Non è detto che ci sarà la liste sulla scheda, ma – e torniamo da dove eravamo partiti – Nicosia ci dice che i candidati alla Regionali, da qualche parte, comunque ci saranno.  “Ma è presto fare i nomi”.  

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19 Luglio 2022, 05:03

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