Italkali e la guerra del sale | La Regione prepara nuove mosse

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04 Luglio 2018, 20:50

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La guerra del sale al momento costa alla Regione 24 milioni. Questa la cifra richiesta dalla Regione siciliana come corrispettivo della propria quota, dismessa, in Italkali. Soldi che non sono arrivati e per i quali è in corso un contenzioso. A fare il punto sulla vicenda è stato ieri in commissione Bilancio all’Ars l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao.

La partecipazione in Italkali, azienda leader nella produzione del sale, ammontava al 51 per cento (quattro milioni di azioni) ed è cessata per la Regione al 31 dicembre 2014, in forza di un intervento normativo. La quota del socio Regione doveva essere ceduta, era stato anche individuato un advisor, ma l’operazione sfumò negli anni dei governi di Crocetta. La società nell’aprile scorso, secondo notizie di stampa, ha deliberato la cancellazione della quota ex regionale e la relativa riduzione del capitale sociale. I privati così hanno visto aumentare sensibilmente la quota della propria partecipazione. Circa un mese fa, in un convegno, lo stesso Armao riassunse così la vicenda: “Il socio privato ha acquisito gratuitamente il controllo pieno di una società”. Ma la Regione batte cassa, attraverso le vie legali. La somma di 24 milioni è stata stabilita da un consulente tecnico nominato da tribunale di Palermo. Ma contro l’ingiunzione della Regione Italkali ha fatto ricorso, invocando un giudizio pendente nei confronti della stessa Regione per un credito, e ottenendo una sospensiva, nella quale tra l’altro il giudice, la V sezione civile del Tribunale di Palermo, scriveva di ritenere “verosimile” una “correzione al ribasso” della cifra. Nel febbraio 2015 la società, preso atto della decadenza per legge del socio pubblico, propose di versare alla Regione circa tre milioni come quota di capitale corrispondente alla partecipazione cessata. Anche in quel caso non se ne fece nulla. Lo stallo, però, adesso presenta il suo conto per le casse pubbliche.

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Italkali, fiore all’occhiello dell’industria siciliana, è una delle più importanti realtà europee per estrazione, lavorazione ed esportazione del salgemma. L’assessorato al Bilancio sta valutando ulteriori mosse e di recente, come ha riferito ieri Armao in commissione all’Ars, ha scritto all’Avvocatura prospettando l’ipotesi di un’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori della società. Si attende adesso la pronuncia di merito del giudice sull’ingiunzione della Regione.

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04 Luglio 2018, 20:50

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