29 Gennaio 2022, 09:33
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Il bullo terrorizza i compagni di classe e le famiglie sono costrette a lasciarli a casa. Una decisione, quella presa da alcuni genitori di Jesi, che ha già fatto discutere. Un vero e proprio sciopero, di due giorni, per protestare contro la violenza da parte di un bambino di 8 anni.
Un bullo, a detta loro, che negli ultimi due anni ha perseguitato i compagni di classe con botte e insulti. “Non ci sentiamo sicuri nel mandare i nostri bambini a scuola, le maestre hanno tentato di tutto ma non c’è stato niente da fare – ha raccontato una mamma -. Abbiamo anche fatto una relaziona al vice questore e sono state attivate figure professionali e assistenti sociali. Purtroppo non è cambiato nulla“. Negli ultimi due giorni, quindi, il baby bullo è rimasto da solo all’interno dell’aula, mentre i suoi 14 compagni di classe sono rimasti a casa.
“Una famiglia è stata costretta a trasferire il figlio in un’altra scuola – continua la mamma – mentre la scorsa settimana il bullo ha rotto il dente ad un compagno, una bimba è stata colpita al volto da un pugno mentre ad un’altra è stata gettata dell’amuchina negli occhi. Ora che alcuni alunni sono collegati in Dad noi famiglie abbiamo potuto vedere con i nostri occhi quanto sta accadendo“.
Sulla vicenda è intervenuta anche Lidia Prosperi, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo San Francesco, di cui la scuola fa parte. La dirigente scolastica ha smorzato la polemica parlando di “toni esasperati” non negando però l’esistenza “di una problematicità”. La stessa dirigente ha invece negato che alcuni studenti si siano trasferiti per colpa del bullo ma soltanto “per motivi famigliari ben diversi”, concludendo che “il personale scolastico ha comunque dato supporto all’alunno in questione, nonostante sia rimasto da solo in classe fino al termine delle lezioni”.
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29 Gennaio 2022, 09:33