21 Febbraio 2014, 17:46
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CATANIA – In merito alla nota di Cgil, Cisl e Ugl, che riferisce degli esiti della riunione dei lavoratori della Katàne Handling, l’azienda specifica quanto segue.
Katàne Handling Srl è pronta a confrontarsi con il sindacato e i lavoratori, in sede pubblica, in qualunque piazza della città, per esplicitare le cause delle difficoltà che oggi espongono la società a una oggettiva condizione di difficoltà. Cause che, lo si ribadisce, sono sostanzialmente determinate dal costo del lavoro, ben superiore alla media del settore, e dall’altissimo e insostenibile tasso di assenze per malattia (205 lavoratori, circa un terzo dei tempi indeterminati, ha assenze per oltre 26 giorni all’anno, cioè circa un mese di ferie aggiuntive).
Posto che l’azienda ha sempre dato disponibilità a parlare di riorganizzazione del lavoro (tanto che tale impegno era previsto anche dall’accordo del 7 febbraio, poi rescisso dal sindacato), con tali premesse di quale organizzazione del lavoro si può mai discutere? Forse di come fare fronte alle ripetute e improvvise malattie che colpiscono grande parte dei dipendenti Katàne?
Spiace poi dovere constatare come dal citato accordo, proposto dall’azienda e sottoscritto dal sindacato il 7 febbraio, il sindacato stesso abbia successivamente ritirato la firma. È da quell’intesa che bisognerebbe infatti ripartire, perché consentiva di raggiungere proprio quanto richiesto dal sindacato: “salvaguardare l’azienda, i livelli occupazionali e i salari”. Certo, imponeva la presenza al lavoro dei dipendenti, cosa che evidentemente risulta impossibile assicurare.
Infine, si specifica che la questione dei 21 licenziamenti (motivati da elementi disciplinari) nulla ha a che vedere con la crisi aziendale. Quindi non comprendiamo il motivo per il quale questi vengano sempre tirati in ballo quando si parla della crisi della Katàne Handling.
Ci auguriamo, visto che al sindacato abbiamo da sempre dichiarato la disponibilità ad aprire un tavolo sulla questione, che i 21 licenziamenti non vengano utilizzati per distogliere l’attenzione dalle vere questioni. Che sono, lo ribadiamo con fermezza, assenteismo e alto costo del lavoro.
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21 Febbraio 2014, 17:46