Kenny Carpenter: |“La mia vita è la musica” - Live Sicilia

Kenny Carpenter: |“La mia vita è la musica”

Dj e producer americano, ha infiammato gli appassionati dell’house music, per l’occasione presenti all’appuntamento della discoteca di via Vela a Catania. Durante lo stopANDgo catanese Livesiciliacatania lo intervista.

Kenny Carpenter

CATANIA – Nella hall dell’albergo che lo ospita si presenta sorridente mentre canticchia a labbra strette. E’alto, slanciato, in abbigliamento casual ma soprattutto non dimostra l’età che mi rivelerà da lì a qualche minuto, cinquantacinque anni. Stupore. Abbiamo qualche minuto prima che si avvii per l’aeroporto, direzione Losanna e allora dopo averlo salutato esordisco: From Brooklyn to everywhere. Chi è Kenny Carpenter?

“Kenny Carpenter è l’uomo con la musica dentro”.

Eh già, sono di fronte ad un uomo che ha fatto della musica tutta la sua vita. Una passione che lo avvolge in ogni momento della giornata senza soluzione di continuità.

Quando hai capito che fare il dj sarebbe stata la tua professione?

“Quando avevo 23 anni, dopo lo Studio 54 (la discoteca newyorkese tempio della musica) ho capito sarebbe stata la mia professione. Ero un appassionato di musica ma non pensavo di certo a quello che sarebbe venuto fuori…

E se non fossi diventato dj?

“Oh my God… E dopo qualche attimo di esitazione aggiunge: “Penso che avrei fatto il cuoco in un ristorante!”

Tu e lo studio 54 siete legati in modo indissolubile. Che ricordi hai?

“Tantissimi, davvero. Io non mi sentivo famoso quando lavoravo per lo Studio 54: erano gli altri che mi consideravano tale. Porto dentro il cuore moltissimi ricordi di quella discoteca ma uno in particolare mi è rimasto impresso. Durante una serata erano presenti circa duemila persone. Ad un certo punto, la musica era molto alta ed io ero intento a scegliere un disco da passare non accorgendomi di ciò che stava accadendo; mi girai verso la sala e non trovai gente. Mi spiegarono che si era tenuta una sparatoria all’interno del locale e gli ospiti erano fuggiti. Il buttafuori ripeteva alla folla che se fossero andati via avrebbero dovuto pagare nuovamente il ticket. E la gente era talmente contenta di essere riuscita ad accedere che non voleva evacuare il locale. Allo Studio 54, infatti, la selezione era molto severa e si faceva di tutto per entrare: dalle uscite di sicurezza, e non scherzo, anche dall’impianto di condizionamento!”

Dopo lo Studio 54 pensi esista un locale simile?

“No ed è impossibile. Non l’ho trovato nemmeno nel mondo. La particolarità dello Studio 54 stava nell’impianto audio, eccezionale. Oggi i locali piuttosto, preferiscono puntare sull’arredamento, sugli elementi decorativi non prestando grande attenzione al suono”.

E se dovessi individuare un erede dello Studio 54?

“Allora ti direi il Mad Club, a Losanna. E poi, certo, adoro suonare in Sicilia perché qui respiro passione, energia. E mi sento a casa!”

Cosa ti piace della nostra terra?

“OOOO, il cibo e il clima, fantastici!”

Finalmente hai capito di essere una celebrity?

“beh, io mi sento uno fra tanti ma percepisco che per gli altri non sia così. Non vado in giro e non mi guardo allo specchio dicendo a me stesso: I’m famous!I’m famous! Ma che conosce l’house music mi riconosce, di certo”.

Ad un giovane che volesse fare il dj cosa consiglieresti?

“Gli direi di incidere un disco e lavorare molto sulle produzioni perché oggi è difficile emergere nel mio ambito come dj”.

Tu hai collaborato con tanti artisti famosi. Chi ricordi soprattutto?

“Wendy Lewis, che vive a Roma con la quale abbiamo fatto diverse canzoni insieme. E poi Alain Sorrenti e Mario Biondi”.

E del Presidente Usa Obama cosa ne pensi?

“E’il sogno che diventa realtà: finalmente un uomo di colore al potere di un grande stato, quale l’America. Sono contento di ciò”.

Progetti futuri?

“Sto lavorando sulle produzioni ed ogni giorno in studio mi impegno in questo. Ben pensarci, non riesco a pensare ad un altro lavoro!!!”

Kenny, un’ultima domanda: Se avessi una bacchetta magica cosa vorresti?

“Oooooo I wish…for the first time the peace, la pace nel mondo. La situazione oggi è drammatica: aldilà delle guerre ci sono eventi catastrofici naturali che ahimè colpiscono il nostro pianeta. Davvero, chiederei la pace. Poi, se avessi un altro desiderio da esprimere sai cosa chiederei? Di rimanere giovane per sempre! E scoppiamo tutti a ridere.


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