27 Aprile 2020, 14:19
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PALERMO – Altro che 15 mila euro. La cifra è molto più alta. “Voglio chiarire che ho consegnato 100 mila euro in contanti per l’omicidio di mia zia”, ha spiegato Maria Francesca Castronovo, nel corso dell’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Maria Lo Piparo del Tribunale di Termini Imerese. La donna ha aggiunto: “Erano soldi che avevo messo da parte per comprare un appartamento. Sono davvero pentita per tutto quello che ho fatto e voglio un supporto psicologico, perché so che passerò il resto della mia vita in carcere”.
La donna è stata trasportata nel Palazzo di giustizia in ambulanza. Assistita dall’avvocato Maria Francesca D’Amico ha risposto alle domande del Gip, spesso tra le lacrime. Dopo l’interrogatorio la donna è stata condotta di nuovo all’ospedale Civico di Palermo al centro grandi ustioni dove si trova ricoverata. Gli interrogatori stanno proseguendo con Guy Morel Diehi, 22 anni, Toumani Soukouna, maliano di 28 anni, accusati di essere i due esecutori materiali del delitto.
È stata la nipote ad assoldarli nel rione Ballarò per compiere il suo piano di morte. Da troppi anni subiva, così ha riferito, angherie e maltrattamenti dalla zia. Castronovo ha detto di avere avuto un ripensamento. Quando ha visto la zia a terra – i due migranti irregolari l’avevano strangolata – si è chinata per controllare se fosse ancora viva. Voleva tornare indietro. Ma non c’era più nulla da fare. Si era pentita ma – ha aggiunto – temeva che avesse interrotto la violenza dei due uomini, alla quale ha assistito, sarebbe stata uccisa anche lei. Quindi ha saldato il sui debito, ha accompagnato uno dei due killer in via Roccaforte a Bagheria, poi ha cercato di farsi esplodere dentro la macchina dove aveva caricato una bombola di gas.
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27 Aprile 2020, 14:19