07 Luglio 2017, 13:12
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PALERMO – L’azienda ha proposto di rivedere i numeri sugli esuberi, ossia i licenziamenti. Ma in cambio, ha chiesto ai lavoratori sacrifici che i sindacati hanno considerato “inaccettabili”. A fronte di qualche passo avanti, per il mantenimento dei posti di lavoro nel colosso della vigilanza Ksm, ecco qualche passo indietro. E così, titolari e dipendenti si sono dati appuntamento al 12 luglio, quando dovrebbe arrivare una nuova proposta dall’azienda.
“Durante l’incontro tenutosi presso l’ispettorato territoriale del lavoro per l’esame congiunto con Ksm – spiega Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia – la società di vigilanza privata ha formulato la sua controproposta definendola ulteriormente modulabile e prevedendo la riduzione degli esuberi dichiarati da 516 a 150”. Lo. La sindacalista spiega che gli esuberi secondo la proposta dell’azienda sono da individuare “con i criteri della volontarietà, del raggiungimento del requisito pensionistico e per il numero residuo con i criteri di legge riconoscendo a questi ultimi il diritto di prelazione per 48 mesi su tutte le società del gruppo ed il diritto al rientro nella sede di origine, la rinunzia per 24 mesi alla quattordicesima mensilità, la riduzione per 24 mesi dei permessi retribuiti a complessive ore 25 (da 140) ed il riconoscimento per 24 mesi di tutte le maggiorazioni ed indennità contrattuali al 50% rispetto a quanto previsto dal contratto collettivo”.
Una proposta che la Uiltucs ha definito “non accettabile” e per questo “ha chiesto che a fronte dei sacrifici richiesti ai lavoratori, seppur temporanei, venga garantito il mantenimento di tutti i posti di lavoro”. La società ha ribadito che a fronte della situazione di crisi già dichiarata non sarebbe stato possibile garantire la totalità dei posti di lavoro ma si è resa disponibile a limare la proposta già formulata. Un nuova proposta che dovrebbe arrivare sul tavolo della contrattazione il prossimo 12 luglio. La Flauto chiarisce che “nel solo ed esclusivo interesse dei lavoratori ed a fronte della disponibilità resa dalla Ksm a rivedere la proposta formulata e ad accettare la richiesta della Uiltucs in ordine alla revoca delle procedure di cambio di appalto in corso, si ritiene che ci possa ancora essere uno spiraglio per trovare soluzioni e garantire l’occupazione riducendo al minimo possibile gli esuberi dichiarati”. Ma i sindacati, in questa vertenza, sembrano “spaccati”.
Dura, ad esempio, la presa di posizione della Filcams Cgil Sicilia: “I diritti sanciti dai contratti collettivi – dichiara in una nota – non sono anacronistici, come sostiene qualcuno. Anni di battaglie sindacali non possono essere cancellati con un accordo al ribasso che non scongiura neanche la pesante mannaia sull’occupazione”. Il sindacato ricorda che la proposta della Ksm prevede anche la cancellazione del 70% dei permessi e chiede invece di discutere di ammortizzatori sociali e di mobilità incentivata su base volontaria, includendo i pensionandi che nell’arco della Naspi maturerebbero i requisiti pensionistici. “Ci auguriamo – prosegue la nota del sindacato- che già nel prossimo incontro ,previsto per mercoledì 12 luglio, si possa incardinare la discussione su questi binari per giungere a un accordo che non abbia costi sociali così alti come quelli prospettati per ora dall’azienda”.
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07 Luglio 2017, 13:12