“Serve ‘raccomandazione’ | per spostare i cassonetti”

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18 Marzo 2017, 17:59

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CATANIA – Cassonetti spostati da un posto all’altro del quartiere. Accumulati in zone poco illuminate, eliminati dal luogo in cui si trovavano precedentemente, senza che vi siano provvedimenti a supporto. E’ la denuncia del consigliere della quinta municipalità, Michele Neri, che da tempo chiede di verificare la mappa del posizionamento dei cassonetti inserita nel Piano urbano del traffico per accertare la corrispondenza con quanto accade per le strade. “Alcuni cassonetti per i rifiuti – spiega Neri – si trovavano in via Curia, via Aniante, e via La Malfa e sono stati rimossi o spostati in altra via, nonostante la Carta dei servizi “Io Pulisco”, protocollo tra amministrazione e Ipi – Oikos, stabilisca dove devono essere posizionati. Invece qui si movimentano cassonetti continuamente”.

Secondo Neri, basterebbe una telefonata per fare eliminare i cassoni da un posto e farli riapparire in altri, spesso non idonei. Come la via Ameglio, dove si trova il centro comunale di raccolta vandalizzato. “Un luogo dove è facile che si formino delle discariche – continua Neri – e dove la gente scarica quel che vuole”.

Due gli effetti negativi prodotto da questi comportamenti, per il consigliere di quartiere: “da un lato la formazione di microdiscariche che vanno ripulite con conseguenti costi per la collettività – prosegue Neri. Dall’altro si trasmette la sensazione che la questione sia priva di regole”. Che invece ci sono. Al punto 9 della Carta dei servizi, si trova l'”Elenco completo delle postazioni di raccolta distribuite sul territorio servito da IPI srl e Oikos spa, individuate in base all’indirizzo di riferimento”. Dove devono sorgere i cassonetti, dunque, è già stabilito: una modifica, secondo Neri, dovrebbe essere autorizzata.

“Gli amministratori locali si limitano a fare una telefonata – continua il consigliere – e i cassonetti vengono spostati, senza che vi sia un provvedimento scritto. E’ dal 2015 – prosegue – che faccio richiesta di carte, di videosorveglianza per la via Ameglio e per la rimozione dei cassonetti da lì. Ma non ho ottenuto risposta”.

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Neri ritorna sulla questione nel 2017, quando scrive un’altra lettera “con la quale chiedo di avere l’intera pratica che – spiega – non c’è, come confermato dal dirigente dell’Ecologia. Per ogni cassonetto spostato occorre il parere del’Utu e la richiesta scritta di chi ha disposto la movimentazione. Qui ognuno fa quel che vuole, evidentemente – prosegue – ma io vorrei vederci chiaro, dato che c’è sempre stato il vizio, nella politica, di fare “favori”, anche spostando cassonetti, per recuperare consensi e voti. Eppure questo non può essere fatto, come dimostra la sentenza di un giudice di Messina che ha sanzionato l’amministrazione a risarcire il danno causato dalla movimentazione dei cassonetti”.

Si rivolge direttamente all’assessore Saro D’Agata, “anche per la delega alla legalità”, incalza Neri: “Sa per caso quello che succede nel nostro quartiere? Chiedo che vengano identificati i responsabili di questo malcostume che è anche violazione di legge”.

Assessore che replica, dicendosi disponibile alle opportune verifiche. “Non sono a conoscenza di questo fatto – afferma, evidenziando come lo spostamento dei cassonetti possa avvenire per svariate ragioni e che non sempre occorra il parere dell’Utu. “In ogni caso – conclude – verificheremo”.  

 

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18 Marzo 2017, 17:59

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