16 Dicembre 2018, 14:26
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PALERMO – A Pioppo c’è una scuola materna che non ha pace. Nella frazione di Monreale tutti conoscono l’edificio di via Polizzi, e hanno ormai assimilato le tappe dell’iter che ha portato il Comune di Monreale a chiuderlo. Tutt’altro che chiusa è invece la sua storia, tra delibere e ordinanze, susseguirsi di sindaci, commissioni d’inchiesta e finanziamenti insufficienti.
Giusi Madonia fa parte del Comitato Pioppo Comune. Il comitato segue la vicenda della scuola materna fin dagli albori, e in questi anni di battaglia per la sua apertura definitiva ha raccolto materiale da far invidia a un archivio comunale. La trafila va avanti da oltre dieci anni, tra chiusure e riaperture, ed è ormai da quasi sei anni che l’asilo non apre i battenti a bambini e insegnanti; ciò ha portato Pioppo Comune a chiedere anche a una personalità di spicco per eccellenza, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di impegnarsi per la riapertura. “Sarebbe importantissimo per i bambini di Pioppo – dice Madonia –. È per loro che lo facciamo. Non siamo un movimento politico e non dobbiamo candidarci”.
LA SCUOLA IN ABBANDONO – FOTOGALLERY
La memoria cartacea del comitato permette di risalire al settembre 2008: la scuola subisce il primo stop. Previsti quattro giorni di lavori, con conseguente sospensione delle attività scolastiche. Il periodo però si prolunga, e la scuola riapre solo il 13 ottobre. Passano quattro anni senza intoppi, poi la questione si complica: un’ordinanza sindacale del 22 febbraio 2012, a firma dell’ormai ex sindaco di Monreale, Filippo Di Matteo, determina la sospensione delle attività didattiche “sino al ripristino delle condizioni di sicurezza” della scuola. Lo stesso giorno, l’ingegnere Salvatore Cassarà e i funzionari tecnici del Comune effettuano un sopralluogo e rilevano rischi dovuti a infiltrazioni d’acqua. Vengono effettuati nuovi lavori, la scuola riapre e funziona regolarmente. Fino al giugno 2012 quando, con una nota indirizzata al sindaco Di Matteo, i tecnici ravvisano la pericolosità delle “strutture portanti e portate”. La scuola viene chiusa e interamente trasferita in un edificio privato, dato in affitto al Comune di Monreale.
Il Comitato Pioppo Comune non ci vede chiaro. “Perché – si chiedono Madonia e gli altri – l’asilo risulta oggi sicuro, domani non più, e così via a intermittenza? Date le varie criticità, perché non si è proceduto a segnalarne la gravità in maniera puntuale e definitiva invece di mettere a rischio i bambini?”. E ancora: “Anche ammessi peggioramenti improvvisi tra alcuni lavori e altri, perché in ogni caso non si è provveduto celermente a far riaprire la scuola?”. Ad avvalorare la necessità di risposte, una relazione tecnica del 2016 sullo stato della struttura, che riporta: “Non si sono individuate, dal punto di vista statico, criticità importanti tali da compromettere la fruizione dell’immobile”. “Allora perché chiuderlo?”, è l’ennesima domanda del comitato.
I dubbi del comitato sfociano nella richiesta, accolta, di istituire una commissione d’inchiesta. È il 2017 e il sindaco di Monreale è Piero Capizzi – oggi ancora in carica –. La scuola versa in condizioni pessime tra spazzatura, siringhe, sporcizia e vetri rotti, e gli 80 mila euro ottenuti dal CIPE per il recupero della struttura sono insufficienti: una stima ne prevede almeno 550 mila. In una relazione ultimata ad agosto di quell’anno, la commissione manifesta perplessità simili a quelle già note: alle incongruenze sottolineate da Pioppo Comune (“in evidenza – dice la relazione – una serie di vizi procedurali e violazioni procedimentali tali da rendere illegittima l’intera procedura che ha portato alla chiusura”), si aggiunge l’irreperibilità della nota n.5009 del 2006, “posta a fondamento della richiesta di chiusura della scuola per l’esecuzione delle prove statiche inoltrata all’allora sindaco Filippo Di Matteo”. La commissione precisa che la nota non è presente in nessuno degli archivi comunali, né cartacei né elettronici.
Oggi la scuola materna di Pioppo è totalmente abbandonata a se stessa, non sorvegliata e oggetto di razzie e bivacchi occasionali. I cancelli sono divelti, le pareti dell’edificio annerite da un incendio, le aule e i bagni disseminati di dosi consumate dai tossicodipendenti. Un anno fa, il sindaco Piero Capizzi aveva reso pubblico il suo impegno nel restituire la scuola alla cittadinanza entro fine mandato, in scadenza a maggio prossimo. Contattato da Live Sicilia, il primo cittadino ha ribadito la presenza di “un progetto che sbloccherebbe circa 700 mila euro i per lavori alla scuola, inoltrato al MIUR, del quale si attendono risvolti. Siamo a un punto in cui non resta che aspettare il responso – dice – ma nel frattempo, l’attenzione e l’impegno del Comune di Monreale nei confronti della scuola materna non verranno meno”.
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16 Dicembre 2018, 14:26