02 Novembre 2009, 13:35
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“Il Pdl-Sicilia non può utilizzare il logo e l’acronimo del partito ufficiale. Faremo l’ultimo appello all’unità”, dice il co-coordinatore regionale del Popolo della Libertà, Giuseppe Castiglione alla vigilia della scissione nel gruppo del Pdl all’assemblea regionale che sarà ufficializzata domani in una conferenza stampa. “Non è l’etichetta che conta – ribatte il deputato alla Camera Dore Misuraca – ma i contenuti. E in ogni caso deciderà il presidente dell’Ars, Francesco Cascio”.
Il Pdl-Sicilia fa capo al sottosegretario Gianfranco Micciché, strenuo difensore del governo regionale guidato da Raffaele Lombardo, fondatore dell’Mpa, il movimento che conta a Palazzo dei Normanni 15 deputati su 90. I berlusconiani sono in tutto 34 (comprese Mariana Caronia e Giulia Adamo che provengono dal gruppo misto). Sedici di questi dovrebbero aderire alla nuova formazione. Diciotto i rimanenti parlamentari che in questi ultimi mesi sono stati critici con la giunta e fanno riferimento a Renato Schifani e Angelino Alfano. Si tratta dei cosiddetti “lealisti” che in giunta sono rappresentati dagli assessori ai Lavori pubblici, Nino Beninati e al Territorio, Mario Milone. La formazione del Pdl-Sicilia, alla cui guida dovrebbe andare secondo indiscrezioni Ignazio Marinese o Giulia Adamo, è ben vista da Lombardo che ha definito l’iniziativa “l’avvio di un percorso di adeguamento della politica all’autonomia siciliana”. Scelta mal vista da Schifani che venerdì a Palermo ha tagliato corto: “Vorrei evitare di trovarmi tra qualche settimana con 20 Pdl in 20 regioni”.
“Anche se il nuovo gruppo dicono si riconosca – aggiunge Castiglione – nell’azione politica del presidente del consiglio Silvio Berlusconi Il Pdl deve portare all’unità non alle divisioni. E i nostri appelli in tal senso non sono stati ascoltati”. “A questo punto – dice – accelereremo nel nominare i nuovi coordinatori provinciali” Castiglione poi rimarca le differenze con i cosiddetti scissionisti: “Noi chiediamo ad esempio – osserva – le dimissioni dell’assessore alla Presidenza, Gaetano Armao per il grave conflitto di interessi in cui si trova per la vicenda dei rigassificatori. Il nostro sostegno al governo Lombardo non è acritico e chiediamo per questo un tavolo di confronto”. “L’appoggio al governo Lombardo – osserva Misuraca – è aperto e costruttivo. Chiediamo agli altri deputati del Pdl di aderire al nuovo gruppo”. (Ansa)
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02 Novembre 2009, 13:35