08 Febbraio 2018, 09:52
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CATANIA – Il genio della Belle Epoque sbarca a Catania. “La mostra di Henri de Toulouse-Lautrec ci consente di ammirare una personalità di grande modernità e di grande attualità”. Queste le parole di Sergio Gaddi responsabile del progetto “I Racconti dell’arte” di Arthemisia Group, curatore e consulente di progetti culturali che hanno spaziato dal National Museum di Tel Aviv alla Pinacoteque di Parigi, dal Complesso Vittoriano di Roma al Stadtische Galerie di Paderborn. “Attraverso le opere di Henry Marie Raymond de Toulouse Lautrec si capisce un periodo storico “magnetico” e quella di Catania è sicuramente una delle mostre più interessanti, riorganizzata, ma con un nucleo centrale ben collaudato. Dedicata alla grafica e al disegno la mostra ha questo “focus” e soprattutto contiene la produzione più famosa di Lautrec, la cartellonistica, le litografie a colori e i manifesti dei locali notturni”.
Sono 200 le opere in esposizione al Palazzo della Cultura, alcune di valore inestimabile come il disegno di Yvette Guilbert esistente solo in tre copie, due delle quali sono al Museo del Louvre. una rarissima pietra litografica senza annullamento perfettamente conservata e tutti i manifesti che hanno reso Lautrec famoso nel mondo. I catanesi potranno ammirare i manifesti del Moulin Rouge e del Divan Japonais, i disegni per le riviste d’avanguardia come La revue blanche, il ritratto di Aristide Bruant l’uomo con la sciarpa rossa e il cappotto nero. La mostra si snoda all’interno di un percorso anche multimediale e visivo con filmati dell’epoca, la Belle Epoque. “Un periodo storico dove si scopre il tempo libero – racconta Gaddi – e dove Lautrec trova nuova linfa per la sua arte. Fu infatti un innovatore grafico e i suoi manifesti pubblicitari hanno soluzioni innovative, ad esempio, quello del Moulin Rouge con il nome del locale ripetuto tre volte, ma non solo, il disegno dà la sensazione di movimento e tridimensionalità”. Il conte Toulose-Lautrec lascia la sua vita aristocratica, si trasferisce nel quartiere popolare di Montmartre e in pochissimo tempo diventa il “ritrattista della popolazione notturna” la sua malformazione fisica, in questi posti, non conta nulla, non crea imbarazzo e scherno via il mondo benpensante e spazio alla notte, alla dissolutezza.
Nei suoi ultimi anni Lautrec si immerse totalmente nell’interpretazione dell’enfant prodige con uno stile di vita senza freni e inibizioni dove l’assenzio, bevanda alcolica con altissima tossicità, era ormai all’ordine del giorno. Da quel momento le crisi etiliche si ripetevano sempre più spesso, fino al ricovero in una casa di cura per malati di mente a Neuilly. La stampa dell’epoca cominciò una campagna diffamatoria verso le opere e la vita dell’artista di Albi, ma la sua caparbietà e la sua bravura gli permisero di lasciare la clinica dimostrando di essere in piano possesso delle sue facoltà mentali.
“Ho comprato la mia libertà con i miei disegni” questa la celebre frase attribuita a Lautrec dopo il periodo di ricovero. Lautrec era alto solo un metro e mezzo a causa di una rarissima malattia alle ossa, la picnodisostosi, che impedì la crescita normale delle gambe. All’interno della mostra ci sono molte fotografie dei locali notturni dell’epoca e alla fine del percorso la ricostruzione di un locale a luci rosse, il mondo di Toulose-Lautrec, con un Peep Show della Belle Epoque. La mostra è visitabile presso il Palazzo della Cultura in via Vittorio Emanuele la collaborazione con l’iniziativa “valore cultura, l’arte a portata di tutti” permette di potervi accedere con la possibilità di diversi sconti, il prezzo del biglietto è di 12 euro, 4 euro per i gruppi e sconti consistenti anche per le famiglie, basta ritirare e compilare il modulo di “valore cultura” in via Vittorio Emanuele al Palazzo della Cultura o in una qualsiasi agenzia Generali.
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08 Febbraio 2018, 09:52