08 Febbraio 2018, 06:10
5 min di lettura
PALERMO – Sarà una campagna elettorale continua per mezza Sicilia. Finita la sbornia delle Regionali, in corso quella delle Politiche, in molti comuni dell’Isola la disfida elettorale non si chiuderà il 4 marzo. Ma proseguirà per le amministrative di primavera. Che, tra i 137 Comuni chiamati al voto, coinvolgono anche diversi capoluoghi di provincia. Dove la macchina dei candidati è già partita.
A Catania, ad esempio, Enzo Bianco cerca la riconferma. Ma a rompergli le uova nel paniere è arrivata nei giorni scorsi la notizia della candidatura di Emiliano Abramo. L’esponente della Comunità di Sant’Egidio può pescare nell’elettorato del sindaco e il suo progetto civico sembra stia facendo proseliti anche in pezzi di entourage del sindaco. Tutto grasso che cola per il centrodestra che ambisce a riprendersi il Comune. Il nome in pole position resta quello di Salvo Pogliese. L’eurodeputato forzista sembra avere e carte in regola per conquistare l’investitura della coalizione. Ma non mancano i possibili outsider, come Sergio Parisi, presidente del comitato regionale della Federazione italiana Nuoto, già assessore di Raffaele Stancanelli. Ancora da giocare la partita nel Movimento 5 Stelle.
Anche a Messina il sindaco uscente si ricandida. Renato Accorinti, dopo l’exploit a sorpresa di cinque anni fa, cerca il secondo mandato con il suo movimento Cambiamo Messina dal Basso. Nel centrodestra ha avanzato la sua candidatura il consigliere comunale di Forza Italia Pippo Trischitta, vicino a Santi Formica. Ma si attendono le mosse dei genovesiani. Un nome che potrebbe irrompere è quello del presidente del consiglio comunale Emilia Barrile, che non è stata candidata alle Politiche. Sempre dalle parti del centrodestra, da tempo ha manifestato la sua volontà di candidarsi a sindaco Cateno De Luca. Altra possibile candidatura è quella dell’ex presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, che ha mancato la rielezione all’Ars. “Accorinti rappresenta il male minore rispetto a quello che sta succedendo in città. Da messinese ho molta tristezza e ho dichiarato che il mio partito in futuro potrà essere Messina”, ha detto nei giorni scorsi l’esponente centrista. Dalle parti del Pd gira invece il nome di Antonio Saitta, docente universitario. Ma tra i dem si aspetta di capire cosa accadrà il 4 marzo. Quanto ai grillini, sullo Stretto scontano la concorrenza dell’antisistema Accorinti. Al momento non c’è ancora un nome per i pentastellati.
A Siracusa ha annunciato la sua discesa in campo qualche giorno fa Fabio Granata. “Farò questa battaglia – ha scritto – per la mia Siracusa Bellissima e per andare oltre questo centrodestra impresentabile e questo centro sinistra vecchio e mummificato”. L’ex assessore regionale punta a un progetto civico e pubblica video su facebook parlando della sua idea di città. “E’ una città avvelenata. Sono per dire all’industria: o rigenerazione green o chiudete”, uno dei suoi messaggi. Granata sarà quindi uno degli sfidanti, visto che il sindaco del Pd Giancarlo Garozzo, renziano, vuole ricandidarsi. Anche se non tutti nel centrosinistra al riguardo fanno salti di gioia. Gianluca Scrofani, assessore centrista dimissionario, ha osservato solo qualche giorno fa: “La teoria Garozzo-centrica secondo cui la ricandidatura a sindaco sarebbe vincente è certamente un tema che anima con sfiducia il dibattito interno alla coalizione”. Insomma, la partita non sarebbe chiusa. Un nome considerato come possibile alternativa è quello di Sofia Amoddio, candidata alle Politiche. Quanto al centrodestra, i giochi sono ancora da fare. Potrebbe tentare la corsa Vincenzo Vinciullo, deputato regionale uscente, rimasto fuori dall’Ars per lo scarso risultato della lista di Alternativa Popolare, che invece nella sua Siracusa ha fatto il pieno di voti. Il primo a rompere gli indugi già lo scorso anno è stato Ciccio Midolo, imprenditore siracusano, esponente della Lega di Salvini, che ha messo usl tavolo la propria candidatura. Un papabile candidato civico è Massimo Milazzo, ex consigliere comunale. Per i 5 Stelle i nomi in pole position sono quelli di Giovanni Napolitano e Silvia Russoniello.
Si voterà anche a Ragusa, che cinque anni fa fu il primo comune in Sicilia a scegliere un sindaco grillino. L’uscente Federico Piccitto non si ricandiderà e il Movimento avrebbe scelto di affidarsi ad Antonio Tringali, attuale presidente del consiglio comunale. Il Pd ha scelto come frontrunner Giuseppe Calabrese, che è già in campagna elettorale. Potrà contare sul sostegno di liste civiche e del movimento Territorio del deputato dem Nello Dipasquale. Ma già spunta un altro candidato che è Giorgio Massari, consigliere comunale in rotta col gruppo del Pd. A destra ancora non c’è il nome, ma i partiti della coalizione si sono riuniti a un tavolo a gennaio confermando la volontà di marciare compatti. Sul tavolo da quelle parti c’è la candidatura già in campo di Sonia Migliore del movimento Lab 2.0. E si parla di una possibile candidatura di Maurizio Tumino, del gruppo Insieme.
Si tornerà a votare anche a Trapani, dopo le elezioni più pazze del mondo del 2017 e il successivo commissariamento. Per il centrosinistra, Piero Savona attende l’esito del suo ricorso (il candidato spera in un esito favorevole che lo incoronerebbe sindaco) ed è pronto a ricandidarsi. Dentro il Pd si dà molto da fare il veterano Enzo Abbruscato, con il suo movimento Trapani con coerenza. E da quelle parti vanno tenuto d’occhio anche le mosse di Giacomo Tranchida. Anche qui ovviamente si aspetta l’esito delle Politiche, per capire che Pd sarà quello dopo il 4 marzo. In Forza Italia tutto tace dopo la scelta dell’Aventino di Tonino D’Alì,ormai ai materassi con Gianfranco Miccichè. Anche da queste parti si aspetta l’esito del voto del 4 marzo, che peserà i rapporti di forza. Il delfino di D’Alì Peppe Guaiana, assessore regionale in pectore poi messo da parte, ha messo su il suo movimento Amo Trapani. E organizza riunioni che raccontano molto affollate. Potrebbe essere lui il nome del centrodestra. La parola d’ordine sarà civismo. Le liste civiche e i nuovi movimenti infatti si vanno moltiplicando a vista d’occhio. C’è per esempio il gruppo Progresso e Rinascita, che mette insieme tra gli altri gli orfani politici di Mimmo Fazio. Poi c’è l’unica candidatura al momento ufficialmente in campo, quella di Peppe Bologna, 66 anni, ex editore di Tele Scirocco, con la lista civica Scirocco. Ha annunciato la sua discesa in campo dal marciapiede. Un papabile candidato è Salvo D’Angelo, avvocato e leader del movimento Scegli Trapani. Il fratello Felice è stato consigliere con la Lega. E poi c’è un altro avvocato, Vito Galluffo, corteggiato dal movimento Trapani riparte.
Il risiko delle comunali, insomma, è già partito, senza aspettare le Politiche. Ma è dopo il 4 marzo che i giochi per le candidature arriveranno alla svolta.
Pubblicato il
08 Febbraio 2018, 06:10