Cronaca

“La cappa alla testa e il malore”, gli ultimi giorni di Augusta

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31 Marzo 2021, 18:04

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PALERMO- Un’altra tragedia, dopo la vaccinazione con AstraZeneca, in uno spazio temporale che lascia molte domande aperte. Nessun nesso di casualità accertato finora. Ma è certo che la professoressa messinese Augusta Turiaco, 55 anni, insegnante, pianista, faro di una famiglia unita dal legame reciproco dell’amore, non c’è più. E nessuno può voltarsi dall’altra parte. La campagna vaccinale deve andare avanti, fino a prova contraria, perché il Covid è in agguato e miete vittime: lo dicono anche i parenti della docente. Ma le vite umane spente ‘dopo’ la somministrazione esigono una risposta: la più chiara possibile. E’ il triste dovere da adempiere – almeno questo – nei confronti di chi resta senza parole, straziato da una perdita incalcolabile.

La nota della famiglia

I cari della professoressa Augusta hanno riassunto tutto il necessario con una nota: “Augusta Turiaco era una persona straordinaria nella Sua normalità che ha trascorso la Sua vita prima tra le sale di concerto e poi tra i banchi di scuola come insegnante. Cittadina e donna onesta, nelle scorse settimane si era sottoposta con entusiasmo alla campagna vaccinale, salvo poi vedersi coinvolta in un incubo che ha avuto purtroppo esito infausto. Lascia dietro di sé due figli, due genitori e due fratelli che si porteranno dietro il ricordo di una donna forte e presente, capace di far fronte con coraggio alle difficoltà della vita. La famiglia ringrazia di cuore l’encomiabile sforzo dei Medici del Policlinico di Messina che hanno seguito incessantemente la vicenda, facendo il possibile. La famiglia, nonostante le ombre emerse, sulle quali chiede comunque venga fatta luce, invita la cittadinanza a non sottrarsi alla campagna vaccinale consapevole della sua importanza, considerate le contingenze pandemiche. Come estremo gesto d’amore, Augusta Turiaco aveva manifestato la volontà di donare i propri organi”. E’ stata esaudita.

L’esposto e gli ultimi giorni

La tragica vicenda viene ricostruita nell’esposto presentato dall’avvocato Daniela Agnello. Un doloroso cammino a tappe. Ecco alcuni stralci: “In data 11 marzo 2021 la sig.ra Augusta Turiaco, docente presso la scuola secondaria di I° grado di Messina, C. D. Gallo, si è recata presso il padiglione della Fiera per la somministrazione della prima dose del vaccino anti-covid 19, AstraZeneca. La sig.ra presentava ottime condizioni di salute, l’assenza di patologie e di controindicazioni. Dopo la somministrazione del vaccino lotto ABV6096 la docente, a casa, ha accusato febbre alta 39° e fortissimi mal di testa che venivano curati con Tachipirina 1000. La sintomatologia del mal di testa due giorni dopo è stata sostituita da ciò che la Signora definiva ‘una sensazione di cappa alla testa’. Nei giorni successivi all’episodio febbrile la docente è tornata a scuola pur accusando una forte sensazione di pesantezza alla testa.  La febbre si è ripresentata a distanza di qualche giorno e, precisamente, la sera del giovedì 18 marzo sempre a 38,5° e anche un persistente fortissimo mal di testa. Si precisa, al riguardo, che la sig.ra Turiaco molto raramente accusava cefalee o emicranie”.

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Le analisi e il ricovero

“Sabato 20 marzo sono state effettuate delle analisi di laboratorio il cui risultato è stato consegnato il lunedì 22 marzo, evidenziando un quadro clinico molto preoccupante – si legge ancora -. Dalle analisi risultava una trombocitopenia con un valore di 60mila piastrine (il valore normale è tra 150 mila e 400mila) ed un valore del D-Dimero oltre 225 mila (il cui valore normale oscilla tra 0 – 500). In presenza di questi risultati e, a fronte del persistente mal di testa, la sig.ra Turiaco veniva condotta prontamente al Policlinico universitario di Messina dove venivano immediatamente svolti tutti gli accertamenti necessari. Da subito si evidenziava un peggioramento del quadro trombocitopenico, le cui piastrine erano scese a 31mila. Dall’esame TAC ed angioTac ed ecografia con esame doppler si evidenziava una trombosi diffusa, alla vena cava inferiore, alla vena porta, alla giugulare, nonché una tromboembolia polmonare. Dalla risonanza magnetica emergeva una trombosi al seno venosocerebrale. Veniva ricoverata presso il reparto di Cardiologia per essere meglio monitorata e sottoposta a terapia con cortisone ed eparina”.

Mercoledì 24 marzo, per il sopraggiungere di una emorragia cerebrale, la sig.ra Turiaco veniva sottoposta, presso il Padiglione E del Policlinico universitario, ad intervento da parte dei neurochirurghi e veniva ricoverata presso il reparto di Terapia intensiva, in coma farmacologico ed intubata.  In data 25 marzo, per sopravvenute complicazioni, veniva nuovamente sottoposta ad intervento neurochirurgico con l’applicazione di un tubo di drenaggio per l’eccessiva pressione endocranica che veniva rimosso il giorno dopo a causa della pervasività dell’evento emorragico che impediva il corretto funzionamento del tubo di deflusso. Occorre precisare che la sig.ra Turiaco godeva di ottima salute prima della somministrazione del vaccino, non assumeva abitualmente farmaci e non era un soggetto allergico, né presentava controindicazioni alla somministrazione del vaccino Astra-Zeneca. In data 28 marzo Augusta Turiaco è entrata in coma profondo. In data 29 marzo i familiari hanno appreso che l’indagine genetica con i test per la predisposizione alla trombofilia eseguiti sulla paziente hanno dato esito negativo“. In appendice a un quadro clinico che si è andato deteriorando, è sopraggiunta la morte. Sarà la Procura di Messina a indagare. Si legge: “Si chiarisce che il presente esposto non costituisce un attacco alla campagna vaccinale, ritenuta necessaria e indispensabile, ma rappresenta un segnale di allarme, una richiesta di indagini, di chiarimenti e di approfondimenti, di verità in un momento di grande apprensione e confusione sociale”. La conclusione del legale è secca: “L’ottimale stato di salute della sig.ra Turiaco, l’assenza di patologie pregresse e la carenza di genetica predisposizione alle trombofilie, il brevissimo lasso temporale intercorso tra la somministrazione del vaccino e la comparsa dei primi malesseri, nonché il repentino aggravamento del quadro clinico, rappresentano indizi “gravi, precisi e concordanti” tali da indurre a richiedere indagini giudiziarie circa l’esistenza di un nesso causale tra l’inoculazione del vaccino e le patologie insorte, nonché l’eventuale responsabilità di coloro che hanno causato o concorso a causare le gravissime lesioni”. L’inchiesta dovrà accertare i fatti.

La verità e la memoria

E’ comunque un punto dirimente quello sottolineato dall’avvocato Agnello: porre domande legittime non significa concorrere al sabotaggio di alcunché. Nessuna vita è un numero o un effetto collaterale. La professoressa Turiaco lascia un vuoto dal diametro di un cratere immenso. Ci sono persone che piangono e che non potranno darsi pace perché colei che amavano è finita, troppo presto, nel cono d’ombra della memoria. Questi cuori spezzati meritano risposte. Come tutti gli altri.

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31 Marzo 2021, 18:04

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