10 Aprile 2013, 17:30
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PALERMO – Non segnava da tantissimo tempo e ha deciso che il suo primo gol in rosanero doveva arrivare nella partita che avrebbe rilanciato la sua squadra per la corsa salvezza. Un gol dall’effetto magico e fortunato, una rete che ha spiazzato tutti, forse anche lui, Steve Von Bergen: “Non lo prendo come una rivalsa contro la sfortuna – dichiara lo svizzero in sala stampa – è già strano per me parlare di un gol. E’ una soddisfazione personale, è il mio primo gol in serie A, ma quel che conta è vincere le partite. Ci ho creduto, mi sono buttato e sono stato bravo. L’ultimo gol che ho fatto è stato simile. Abbiamo dimostrato di esserci ancora, ma la cosa più importante è essere lucidi e pensare che con 27 punti non ti salvi. E’ la prima volta che vinciamo due partite di fila ma ancora non abbiamo fatto nulla”.
Von Bergen vuole solo parlare di squadra e di lotta per la salvezza: “Ho sempre detto che ci crediamo. So che tanta gente non ci ha più creduto, ma per noi era un dovere. Dopo la partita col Siena è stato un colpo durissimo, però poi è cambiato tutto. L’atteggiamento, la voglia, il modo di pensare, penso che si sia visto già col Milan e con la Roma. Adesso abbiamo dimostrato di crederci”. Per lo svizzero tutto è possibile: “Penso al Cesena, al primo anno in serie A. Ci davano per morti e ci siamo salvati alla fine, ma per noi, prima di arrivare a questo punto, la strada è ancora lunga. Abbiamo fatto bene, ma se non ci confermiamo ogni domenica non cambia niente. Il 19 di maggio, se retrocediamo, nessuno penserà alla vittoria con la Roma. Tifosi? Se non si vince da due mesi non puoi aspettarti gli applausi. Adesso la gente ci crede, quello lo prendiamo con noi, dobbiamo prendere questa energia positiva per andare in campo. Fa parte del nostro lavoro. Noi domenica ci aspettiamo un avversario che corre tanto, che sta facendo una buona stagione. Se poi ci sarà lo stadio pieno, sarà meglio”.
Domenica al Barbera c’è il Bologna, gara dalla mille insidie: “Sarà una partita diversa, anche con la Roma all’andata non abbiamo visto palla e al ritorno abbiamo vinto. Hanno attaccanti di qualità come Diamanti e Gilardino. Noi dobbiamo dare tutto in campo. Non dobbiamo sbagliare, ma era così anche con Siena e Atalanta. Siamo stati fortunati ad avere altre possibilità ma adesso saranno sette partite in cui andremo a fare la guerra con tutti. Non possiamo fare calcoli, lo abbiamo fatto prima e non è andata bene. Quello che ci ha dato la spinta, prima della partita con la Roma è stato pensare che senza una vittoria saremmo morti. Non abbiamo fatto una stagione bella, ma vogliamo salvarci lo stesso. Retrocedere sarebbe dura. Lottiamo in tre, Siena, Palermo e Genoa. Due retrocederanno, questa è l’unica cosa a cui pensiamo. Sannino? Io ho fatto solo due settimane di ritiro, adesso credo sia cambiato l’approccio della squadra. Lui dà la vita in campo, se non lo conosci può sembrare strano, ma adesso abbiamo capito com’è e va molto meglio. Dà la carica, ti fa dare tutto quello che hai”.
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10 Aprile 2013, 17:30