17 Settembre 2018, 13:37
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PALERMO – E’ stato trasportato in ospedale con codice rosso Mariano Lucido, il novantenne che venerdì mattina è stato sfrattato dalla sua abitazione di via Diana a Partanna Mondello. Dopo il trasferimento in una casa di riposo del centro di Palermo, è infatti stato necessario l’intervento dei sanitari del 118 e si trova adesso ricoverato all’ospedale di Villa Sofia. “Mio padre è senza forze – spiega la figlia, Daniela Lucido – sin da subito le sue condizioni sono peggiorate.
E’ stato costretto a lasciare l’abitazione con la violenza – dice – un malato terminale di 90 anni non può essere trattato in questo modo”. Il triste epilogo, dopo un lunghissimo calvario cominciato con una lite in famiglia per questioni di eredità. La vicenda ha origini lontane ed è nata da liti e questioni familiari che da decenni si trascinano tra tribunali e sentenze. “Avremmo dovuto pagare ventimila euro circa di spese legali, visti i procedimenti civili che abbiamo affrontato – ha spiegato la donna – ma la nostra richiesta di rateizzazione è stata rifiutata e questo è il risultato”. A causa dei debiti infatti è scattato il pignoramento e la casa dell’anziano è finita all’asta ed è stata poi comprata dalla nipote.
Negli scorsi mesi la famiglia aveva proposto ai parenti di accettare il pagamento di un affitto di quattrocento euro, ma è stato rifiutato e l’iter è andato avanti. Quindici giorni fa, durante l’ennesimo tentativo di eseguire lo sfratto, le condizioni dell’anziano erano già peggiorate, al punto da rendere necessario lo stop dell’intervento, ritenuto troppo rischioso dal medico di famiglia. “Venerdì – precisa la figlia del novantenne – non mi è invece stato permesso di accertare lo stato di salute di mio padre. Aveva la paura negli occhi, impotente, è stato spostato dal suo letto ad una sedia a rotelle, poi in una barella”.
Nonno Mariano, quattro giorni fa, è uscito dal portone della palazzina di via Diana, tra le proteste di coloro che sono arrivati sul posto per sostenere moralmente le sue figlie. “Abbiamo creato la pagina su Facebook “Tutti uniti per nonno Mariano” per appoggiare Daniela e sua sorella in questa guerra ingiusta – spiegano – in cui a pagare le conseguenze è un povero anziano che per cinquant’anni ha servito lo Stato”. Mariano Lucido era infatti un vigile urbano.
“Nessuno ha aiutato mio padre – continua Daniela – è stato letteralmente abbandonato dalle istituzioni e noi ci siamo ritrovati a combattere questa battaglia da soli. La struttura dove era stato trasferito, inoltre, era stata sin da subito inadeguata, perché si tratta di una casa di riposo, ma mio padre ha bisogno di assistenza infermieristica. Sabato i suoi valori sono crollati, i medici hanno rilevato una forte disidratazione ed è stato necessario effettuare una tac, ulteriori accertamenti sono in corso. Non riusciamo più a sfiorarlo, ha dolori in tutto il corpo, si tratta sicuramente delle conseguenze del trasferimento. Eppure a casa nostra veniva assistito 24 ore su 24 e non gli mancava nulla. La mia vita e quella di mia sorella sono state stravolte, siamo molto preoccupate e col cuore a pezzi”.
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17 Settembre 2018, 13:37