La certezza dell'arcivescovo Romeo:| "Servirà a risvegliare le coscienze" - Live Sicilia

La certezza dell’arcivescovo Romeo:| “Servirà a risvegliare le coscienze”

La visita del Papa a Palermo
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A poco più di tre giorni dall’arrivo del Papa a Palermo, l’Arcivescovo Paolo Romeo enuncia a chiare lettere il significato di questa visita: “Servirà a risvegliare le coscienze, per guardare al futuro con maggiore speranza”. Ecco perchè migliaia e ancora migliaia di fedeli siciliani riempiranno le strade palermitane domenica prossima, celebrando un avvenimento che lo stesso Romeo, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’avvenimento tenutasi questa mattina al palazzo Arcivescovile, definisce “storico”.

Una data, quella del prossimo 3 ottobre, a cui si lavora da tempo, da quando Benedetto XVI ha colto l’invito della Chiesa siciliana a visitare l’Isola. Tutto è partito con una lettera, datata 23 maggio 2009: “Il Pontefice ci rispose con un sorriso – ricorda Romeo – che sarebbe venuto volentieri in Sicilia”.

Dal momento in cui Palermo è stata indicata come méta del viaggio è partita la macchina organizzativa, in vista dell’Angelus che si terrà al Foro Italico dalle 10,30 per il quale sono attesi centomila fedeli, con 650 autobus già prenotati; dell’incontro con il clero siciliano previsto in Cattedrale alle 17, dove saranno in tremila; dell’appuntamento al Politeama fissato alle 18, quando quindicimila giovani e seimila scout abbracceranno Benedetto XVI. I fedeli avranno anche a disposizione un momento meno “ufficiale” per stare vicini al Papa, che alle 16,45 si affaccerà dal balcone centrale del palazzo Arcivescovile per dare il suo saluto e la sua benedizione.

Messi a punto i dettagli organizzativi, non rimane che passare al senso simbolico della visita pontificia in terra siciliana. E a questo proposito Romeo è chiaro: “Vogliamo presentare al Santo Padre, e al mondo, il vero volto della Sicilia, che non è fatto solo dall’emergenza rifiuti, dalla mafia e dai problemi sociali, ma da una storia che hanno segnato i nostri santi”. Tutto gira sui temi della famiglia e dei giovani: “Ci aspettiamo uno stimolo e un incoraggiamento per la trasmissione della fede alle nuove generazioni – scandisce l’Arcivescovo – La Chiesa non può dare soluzioni dirette ai problemi sociali, ma il suo compito è formare coscienze per contribuire a costruire una società più giusta”. Bisogna operare per il bene comune. Come ha fatto Don Pino Puglisi, da cui Romeo prende a prestito una citazione: “Se ognuno fa qualcosa…”. Ma riguardo sempre ad esempi virtuosi, il pensiero del prelato va anche a Rosario Livatino, il giudice agrigentino ucciso dalla mafia venti anni fa.

A mettere a punto il calendario degli appuntamenti è stato monsignor Carmelo Cuttitta, coordinatore della Segreteria organizzativa della visita, che confessa come si è lavorato “per rendere l’incontro con il Papa il più informale e gioviale possibile, sollecitando perché vi fossero molti momenti di condivisione”. Poi Cuttitta non manca di sottolineare come eventi di questa portata possano avere risvolti positivi nella realtà più immediata: “Sarebbe bello che il Papa venisse ogni due anni, per migliorare più spesso la situazione della città”.

Domani e sabato, inoltre, si terrà all’Hotel Saracen di Isola delle Femmine il convegno “Lo sguardo del coraggio…per una educazione alla speranza”, al quale prenderanno parte più di mille delegati dalle diciotto diocesi siciliane. “Bisogna ritornare allo sguardo di Gesù Cristo, ed essere seme di trasfigurazione della nostra società – dice a proposito monsignor Mario Russotto – In questo momento non dobbiamo comunque dimenticare le tragedie che hanno afflitto la nostra terra, e lavorare per la legalità, la giustizia e il lavoro”.


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