La Cgil boccia Musumeci: “Azione di governo insufficiente“ - Live Sicilia

La Cgil boccia Musumeci: “Azione di governo insufficiente“

Continua il percorso di LiveSicilia nell'analisi dei 4 anni del governo Musumeci
L'INTERVISTA
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4 min di lettura

PALERMO – “L’azione di governo è stata insufficiente”. Netto e incontrovertibile il giudizio del segretario regionale della Cgil, Alfio Mannino, che rimanda a Settembre l’esecutivo Musumeci. Dalla gestione della pandemia all’utilizzo dei fondi comunitari passando per il piano dei rifiuti, il sindacalista non lesina critiche al governo regionale. E chiede un maggiore coinvolgimento delle parti sociali. LEGGI – LA PAGELLA DI CONFINDUSTRIA

L’ANALISI – 4 anni di Musumeci

Segretario, una domanda a brucia pelo. Quattro anni di governo Musumeci: boccia o promuove l’azione del governo?

Assolutamente insufficiente. 

Perché?

E’ del tutto evidente che la gestione della fase pandemica abbia fatto emergere tutti i limiti dell’azione di governo. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: siamo la prima regione per contagi in questa fase post vaccini e l’ultima per vaccinazioni. Dentro questo scenario, nonostante le tante opportunità, avute anche in termini di risorse economiche, non abbiamo affrontato nessuna delle criticità che riguardano il nostro sistema sanitario. A partire dal fatto che l’Unione Europea ha la lasciato libera nell’utilizzo delle risorse comunitarie residue per affrontare la crisi sanitaria non abbiamo affrontato il tema della medicina del territorio. Non è un caso che i comuni che hanno incontrato maggiori difficoltà nelle vaccinazioni

Sono quelli delle aree interne e periferiche. Laddove abbiamo appunto un sistema sanitario molto più debole. Insomma, la gestione della pandemia

dimostra la totale inadeguatezza dell’azione di governo.

Sugli altri fronti? 

La pandemia ci consegna anche un quadro economico e sociale ancora più difficile di quello di partenza. E anche in questo caso le risposte sono state inadeguate. Vorrei ricordare che utilizzando risorse comunitarie abbiamo fatto due finanziarie, quella del 2020 e quella del 2021, con risorse economiche finalizzate a fare fronte alle criticità sociali ed economiche: nessuna di queste risorse è stata utilizzata per dare una risposta dal punto di vista sociale né per dare risposte alle aziende che hanno avuto delle difficoltà. 

A che punto siamo con i ristori per le aziende?

Zero. La Regione ad oggi non ha dato nulla se non qualcosa nel settore del turismo. Gli altri bandi sono rimasti inattuati. Abbiamo 500 milioni della finanziaria del 2020 e 250 milioni  del 2021 e  al netto di battaglie e impegni ci sono 750 milioni di euro che sono sostanzialmente impantanati in pastoie burocratiche e amministrative. Non si riescono a spendere queste risorse né per lenire il disagio sociale né per rafforzare le imprese. 

Dal punto di vista della concertazione. Qual è stato il rapporto con il governo in carica?

A parte incontri sporadici con singoli assessori non c’è una concertazione organica. Tra le altre cose noi a maggio del 2020 abbiamo avuto un incontro per mettere a punto un piano per il lavoro per la nostra regione, ma a quella riunione non seguirono risposte. Quindici giorni fa il presidente della Regione ci ha voluti rincontrare dicendoci che voleva sentire le parti sociali per mettere in campo una proposta di piano di sviluppo, ma anche in questo caso non abbiamo avuto più interlocuzioni. Se non incontri sporadici su singole vicende e con singoli assessori.  Ma non dentro un quadro di rilancio della nostra regione. 

Secondo lei al governo manca una visione? 

Sapevamo in partenza di vivere una situazione di grande fragilità amministrativa. Però è chiaro che manca una visione perché dopo 4 anni non abbiamo ancora una macchina amministrativa in grado di affrontare questa fase.  La macchina amministrativa si è impoverita, sfaldata e non ha avuto i giusti ingressi di energie nuove e fresche (penso ai nativi digitali) in grado di mettere in campo una visione innovativa. Non è un caso che oggi la Regione non sia in grado di gestire le risorse del Pnrr. Non è stato fatto nessun intervento per far fare un salto di qualità alla nostra macchina amministrativa. E non solo.

Cos’altro?

Musumeci aveva giustamente criticato il governo Crocetta per avere spappolato le province, però dopo quattro anni nessuna proposta alternativa è stata messa in campo. Le provincie sono ancora commissariate. E invece avremmo bisogno di una pubblica amministrazione nella quale c’è un ente intermedio tra comuni e Regione che possa servire come ente di programmazione in grado di gestire servizi che erano propri delle province (dalla manutenzione delle strade a quella delle scuole). Inoltre, rispetto ad alcuni servizi strategici la Regione è ancora ferma al palo.

Quali?

La riforma dei rifiuti. Non c’è un piano in grado di cogliere le nuove tendenze perché dopo 4 anni la proposta è quella di costruire termovalorizzatori. Si tratta di una non risposta piuttosto che di una risposta perché l’assessore Baglieri candidamente dichiara che dall’assegnazione della gara passeranno almeno tre anni. E da qu ai prossimi tre anni che cosa facciamo? Che cosa ne facciamo della spazzatura? E tutto quello che necessitava per l’impiantistica che avrebbe dovuto puntare sul riciclo e sul riuso? Tra le altre cose con il piano dei rifiuti che il governo si appresta a fare non prenderemo risorse da Pnrr perché  il miliardo e mezzo di euro previsto per il Pnrr è per riciclo e riuso: quindi stiamo facendo un piano dei rifiuti superato dalle tendenze che ci dice l’Unione Europea e il governo nazionale. Faremo un piano puntando sui termovalorizzatori in cui o i privati ci mettono i soldi o non costruiremo la rete di impiantistica necessaria a tutti i livelli. 


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