La Cgil fa sul serio: |“A casa i manager incapaci”

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20 Novembre 2012, 14:50

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CATANIA – La Cigl fa sul serio. Sulle nomine a capo delle Asp, che Crocetta dovrebbe effettuare a breve ovvero entro la fine dell’anno, i vertici del sindacato entrano a gamba tesa denunciando un modus operandi da spazzare via una volta per tutte. Sul banco degli imputati c’è, anzitutto, Catania. Ed è dal capoluogo etneo che parte la requisitoria contro un sistema bollato senza mezzi termini come “clientelare”. Bella scoperta. Ma da dove ricominciare allora? “Crediamo che un atto concreto dev’essere anzitutto quello di azzerare le nomine attuali – spiegano i segretari di settore Agliozzo e Cubito -: questa non è una sanità da società civile. Chiaro che non ce ne siamo accorti solo adesso ma in questa fase, la politica regionale è bene che intervenga immediatamente”. All’incontro con la stampa, c’è anche il segretario provinciale Angelo Villari che snocciola inadempienze delle Asp e figure sorpassate. “Chi ha 75 anni vada in pensione e lasci spazio e idee agli altri”. Villari non lo dice apertamente ma il diretto riferimento è, tanto per fare un esempio, a Poli direttore del Cannizzaro. Ma nel calderone finiscono anche il Policlinico e l’Asp 3: “Le faccio il quadro della situazione. Le liste d’attesa sono interminabili; il centro unico per le prenotazioni non funziona; l’emergenza-urgenza è ormai allo sbando”. Per ovviare a tutto ciò, il numero uno della Cgil, ha la sua ricetta: “Oltre ad azzerare tutto bisogna indicare persone meritevoli e che conoscano i problemi del sistema e del territorio. Se Crocetta vorrà farlo? Di sicuro, noi gli staremo col fiato sul collo: questa è una sfida che dobbiamo vincere anche con il contributo di tutti”.

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Dal 3 al 15 dicembre, intanto, il sindacato incontrerà operatori ed associazioni familiari per predisporre una piattaforma che verrà presentata all’assessorato regionale alla sanità. Ed allora, alla fine, il punto di partenza e di arrivo è lo stesso: “Mandare a casa i manager incapaci. E ce ne sono tanti, mi creda”. Ci fidiamo, segretario.

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20 Novembre 2012, 14:50

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