06 Giugno 2013, 12:32
2 min di lettura
PALERMO – Una manifestazione unitaria per porre condizioni al governo Crocetta. Cgil, Cisl e Uil presentano assieme l’evento del 22 giugno a Roma, ma per quello che riguarda il contesto regionale evidenziano posizioni differenti. Il più duro è, come sempre, Maurizio Bernava: “Ancora un volta spingiamo chi governa e chi amministra a darsi una strategia sulle vere priorità – dice il segretario regionale della Cisl – i problemi strutturali sono stati trascurati, in particolare i rifiuti e le società partecipate. In questa Regione da otto mesi non c’è un’idea o una strategia”. Parole di fuoco che ribadiscono come la Cisl sia la forza sindacale più severa con il governatore. Bernava bacchetta Crocetta anche sulla formazione professionale: “Basta campagna elettorale, affrontiamo il tema del lavoro – attacca –. Meno mass media e più comunicazione reale è quello che chiediamo al governatore”.
Toni più morbidi provengono invece da Cgil e Uil, che paiono andare d’accordo fra loro. “A Crocetta chiediamo dialogo e negoziato – precisa Michele Pagliaro – per costruire un progetto condiviso e riformista per il lavoro e lo sviluppo, nel cui ambito siano garantite le tutele sociali e i diritti dei lavoratori”. Da parte del 41enne sindacalista ennese, che guida la Cgil da poche settimane, arriva dunque un invito al presidente della Regione: “Non tema il confronto con il sindacato, perché è inammissibile sedersi assieme solo per le emergenze. Serve affrontare in modo strategico il tema del lavoro”.
Il contesto che emerge dalle relazioni delle forze sindacali è desolante. Il reddito medio delle famiglie è inferiore di un terzo rispetto a quelle delle altre regioni. In difficoltà ad arrivare alla fine del mese sono oltre il 47 per cento dei nuclei familiari. E dal 2008 si sono persi 100mila posti di lavoro e circa il 30 per cento della forza industriale. Non nasconde le difficoltà Claudio Barone: “Siamo qui per preparare la manifestazione di Roma – afferma il segretario regionale della Uil – dove chiederemo risorse per cassa integrazione, ammortizzatori sociali ed esodati”. E la Sicilia? “Siamo vicini a un buon accordo sulla formazione professionale, ma serve guardare in prospettiva – sottolinea – e in particolare usare le risorse dell’Unione europea per i nostri ragazzi, per consentire loro garanzie occupazionali. I precari vanno stabilizzati, è vero ma non possiamo guardare solo a loro”.
Pubblicato il
06 Giugno 2013, 12:32