30 Luglio 2014, 15:57
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PALERMO – “Se continua così saremo costretti a organizzare un movimento di popolo per mandarli tutti via”. C’è sconcerto e stupore nella parole del segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava, per quanto sta accadendo sul fronte della politica regionale, tra governo e Ars. Con una Finanziaria Ter che, alla vigilia di ferragosto, non riesce ancora a vedere la luce. Con i dubbi e le perplessità sulla manovra che continuano a trapelare dagli uffici del commissario dello Stato. E con Palazzo d’Orleans “costretto sistematicamente a inventare vie d’uscita” per evitare nuove impugnative. Lo si legge in una nota della Cisl siciliana.
“Una situazione surreale”, commenta la Cisl, che parla di “assoluta mancanza di serietà, realismo, competenza, responsabilità”. Tanto che, su Twitter, Bernava scrive che “ieri all’Ars il governo Crocetta ha consumato il suo percorso”. E aggiunge: “La Sicilia è in mano al nulla. Il cambiamento atteso con Crocetta è fallito prima ancora di iniziare”.
Il punto, afferma la Cisl, è che “il governatore non ascolta la società”. Ha girato le spalle al dramma economico e sociale. E ha solo fatto finta di avviare un confronto con le forze sociali ma ignorandone le proposte. Anche quelle responsabili della Cisl che s’era detta “pronta alle conseguenze del piano inevitabile di ristrutturazione della spesa, risanamento del debito, recupero di risorse, taglio a inefficienze e sprechi”. Ma Crocetta, “tra uno show e l’altro”, ha eluso il confronto sociale e un lavoro serio sull’emergenza economica, sociale e amministrativa. Ha forzato inutilmente per mesi “inventando norme unilaterali sul lavoro” che sarebbero state invece di pertinenza contrattuale. Ha perso tempo senza realizzare riduzioni sensibili di spesa. Così all’Ars, all’insegna dell’approssimazione, è andato di scena un “patto di gestione scellerato con i rais della vecchia politica”. La Finanziaria, sottolinea la Cisl, avrebbe dovuto essere varata per tempo. Essere concentrata sulla spesa necessaria per arrivare a fine anno. Ed essere affiancata da un serio confronto sociale sulla ineludibile ristrutturazione della spesa. Ora, “una legge finanziaria che arriva in pieno agosto non servirà a nulla”, denuncia il sindacato: “sarà inefficace sia sul piano contabile che su quello del risanamento e delle misure per lo sviluppo”. E Bernava: “Non avere predisposto un piano di ristrutturazione capace di spostare davvero risorse verso lavoro produttivo, risanamento e servizi sociali, rende inutile ogni sforzo”. Insomma, il governo ha esaurito il suo percorso, ripete il segretario.
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30 Luglio 2014, 15:57