La Corte d’appello condanna Pagano| Cinque mesi al deputato del Pdl

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08 Marzo 2012, 19:28

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Ribaltato in secondo grado il verdetto assolutorio per il deputato nazionale del Pdl Alessandro Pagano che è stato condannato a 5 mesi e 10 giorni per concorso in abuso d’ufficio (pena sospesa).

La Corte d’appello nissena ha ritenuto Pagano colpevole di avere esercitato pressioni, sfruttando la sua posizione di deputato regionale che ricopriva all’epoca, sugli ex dirigenti dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta per far si che venisse annullato, nella primavera 2007, il concorso per il posto di primario della Divisione di chirurgia al termine del quale erano stati giudicati idonei i quattro candidati che avevano presentato domanda e per favorire la nomina del chirurgo Silvio Morini, il quale venne nominato primario all’inizio del 2008. I giudici hanno disposto un rimborso di 3 mila euro per le spese legali delle parti civili e hanno concesso il risarcimento danni che sarà stabilito dal Tribunale civile.

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Il sostituto procuratore generale Fernando Asaro aveva chiesto la condanna di Pagano – che ha scelto di essere processato con il rito abbreviato – a un anno e 6 mesi. Alla fine del processo di primo grado, nel novembre 2010, il gup Marcello Testaquatra assolse Pagano con formula piena “perché il fatto non sussiste” e dichiarò prosciolti gli ex dirigenti del “Sant’Elia” Alberto Paladino, Giuseppe Amico e Franco Maniscalco dall’accusa di abuso d’ufficio e il primario Silvio Morini dal reato di concorso in abuso d’ufficio per una presunta condotta istigatrice consistita, secondo l’accusa, nel chiedere all’on. Pagano di perorare la sua causa. Questi proscioglimenti sono stati però annullati dalla Corte di Cassazione, che ha rinviato gli atti al gup.

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08 Marzo 2012, 19:28

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