13 Novembre 2023, 15:04
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PALERMO – È durato circa tre ore il contraddittorio sulla pre-parifica del rendiconto della Regione per il 2021 tra la Corte dei Conti e il governo Schifani. L’adunanza pubblica per la parifica del rendiconto si terrà il 25 novembre. “Abbiamo fatto un lavoro ad ampio spettro. C’è un rafforzamento delle attività di controllo in sede di parifica e sicuramente una attenzione maggiore dell’amministrazione regionale sui moniti e le raccomandazioni che provengano dalla Corte – dice all’Ansa il presidente della sezione di controllo per la Regione Siciliana della Corte dei Conti, Salvatore Pilato -. Questo consente di guardare in una dimensione di prospettiva al miglioramento della qualità della spesa, degli investimenti in sanità e a una migliore utilizzazione dei fondi comunitari”.
Per l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone, presente al contraddittorio con il ragioniere generale Ignazio Tozzo, il contraddittorio “è stato molto intenso e ha poggiato su un rapporto sereno. Ringraziamo il presidente Pilato, che assieme all’intera Corte per le parole espresse nei confronti dell’amministrazione regionale, perché si è compiaciuto dei toni assolutamente collaborativi”.
“Le nostre memoria in parte hanno accolto le indicazioni della Corte, in altri casi abbiamo segnalato la bontà delle nostre posizioni”, aggiunge Falcone. Per Falcone sono sostanzialmente tre le maggiori criticità segnalate dalla Corte dei Conti: “le perdite delle società partecipate dalla Regione su cui noi abbiamo certamente fatto passi in avanti e ci siamo adeguati alle indicazioni dei giudici; la questione della spalmatura in tre anni e non in dieci anni del disavanzo fatta nel 2018 attraverso l’accordo pattizio con lo Stato e poi ribadita per legge dallo Stato nella scorsa finanziaria; la terza cosa, un po’ più delicata, su cui noi abbiamo rappresentato le nostre ragioni riguarda le minori entrate Covid”.
In sostanza lo Stato, nella fase della pandemia, concesse alla Regione la riduzione del concorso alla finanza pubblica. Secondo la Corte dei Conti con quelle risorse “risparmiate” la Regione avrebbe dovuto finanziare nuova spesa, finalizzandola. “Noi le abbiamo utilizzate per l’intera spesa, perché non erano vincolate – afferma Falcone -. Lo Stato in sede di tavoli tecnici ci ha indicato di poterli usare, tant’è lo ha fatto pure per il 2023. Ma noi quest’anno, non tanto perché riteniamo di essere in difetto ma per prudenza, nella prossima manovra accantoniamo 98,991 milioni eventualmente per poterli restituire allo Stato; non lo potevamo fare negli anni precedenti perché la spesa si era cristallizzata”. Sull’esito finale della parifica, Falcone afferma: “Siamo prudentemente ottimisti, riteniamo che rispetto al 2020 c’è oggi una novità. Il rendiconto per il 2021 è stato sottoposto al vaglio dei revisori dei conti, quindi sono stati fatti ulteriori miglioramenti e altri avverranno nel 2022. È un work in progress”.
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13 Novembre 2023, 15:04