23 Settembre 2008, 11:51
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Dubbi sul piano di rientro e allarme frodi sui fondi di Agenda 2000. Dalla magistratura contabile viene sollevata più di una perplessità sul Documento di programmazione economica e finanziaria della Regione, in particolare sulla Sanità e sulla mancanza di misure di prevenzione contro “frodi e irregolarità” nell’utilizzo dei finanziamenti europei, che sarebbero frequenti.
È una delle osservazioni mosse stamattina al Dpef da Maurizio Meloni, presidente delle sezioni riunite in sede controllo della Corte dei Conti per la Regione siciliana, nell’audizione in commissione Bilancio dell’Ars.
“Nell’esame delle criticità presenti nella gestione dei fondi Agenda 2000, il Dpef non affronta il tema delle frodi e delle irregolarità nell’utilizzo delle risorse comunitarie ”, ha osservato Meloni. La magistratura contabile rileva che nel documento di programmazione non vengono rese note le misure che il governo regionale intende adottare per contrastare e prevenire il fenomeno delle frodi coi fondi europei, “fenomeno che si presenta con preoccupante frequenza e intensità”. Un vero e proprio allarme che al momento, dunque, non trova risposte nel documento del governo regionale.
Ma non mancano le critiche sul fronte Sanità. Nel Dpef, infatti, “manca l’analisi delle cause che nel periodo pregresso non hanno consentito da parte della Regione Siciliana il conseguimento dei principali obiettivi contenuti nel piano di rientro”. Insomma, per i “controllori” contabili “risulta assente l’elaborazione di un’adeguata strategia di rientro”. Il che, ad avviso della Corte, sarebbe opportuno “al fine di predisporre le necessarie misure correttive”. Tra le osservazioni mosse al Dpef anche quella relativa ai Beni culturali, settore per il quale sono previsti 21 interventi. Per i “controllori” contabili sarebbe auspicabile una maggiore selettività.
Nell’insieme, comunque, il governo regionale si ritiene soddisfatto per il giudizio della Corte dei conti sul Dpef. “L’analisi effettuata dai magistrati contabili – sottolinea l’assessore al Bilancio Michele Cimino – si è rilevata molto equilibrata nei contenuti e puntuale nell’individuazione di alcuni aspetti fondamentali. In particolare, la Corte dei Conti sottolinea positivamente la filosofia che informa tutto il Dpef e che in alcune parti sta trovando attuazione in apposite iniziative legislative. A cominciare dal riordino dell’amministrazione regionale”.
“Mi piace ricordare – dice sempre l’assessore al Bilancio e Finanze – alcuni punti sui quali la convergenza tra i magistrati contabili e il governo è totale. Per esempio, la diminuzione del numero degli apparati burocratici, il ridimensionamento delle strutture di livello dirigenziale, la riorganizzazione e la razionalizzazione delle società partecipate dalla Regione e il superamento della frammentazione delle iniziative da realizzare con i fondi comunitari”.
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23 Settembre 2008, 11:51