15 Settembre 2016, 16:36
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PALERMO – La crisi politica che da qualche settimana si trascina a Monreale non accenna a risolversi, dopo l’azzeramento della giunta decisa dal sindaco Piero Capizzi. A complicare una situazione già “bollente” è intervenuto un evento inatteso: le dimissioni del segretario cittadino del Pd, Toti Zuccaro, interlocutore unico, fino ad oggi, del sindaco con il suo principale alleato di governo.
Il direttivo del partito, che si annunciava rovente, è terminato con un colpo di scena che rimette la palla al centro. Zuccaro, negli anni del suo mandato, ha gestito il Pd con piglio risoluto, attirando gli strali dei suoi oppositori, che lo hanno accusato di dispotismo e accentramento. I disallineati hanno creato una sorta di corrente interna nota come la frangia dei dissidenti, di cui fanno parte consiglieri comunali e esponenti autorevoli del partito.
Zuccaro ha deciso di dimettersi dopo essere stato messo in minoranza sulla proposta di gestire la crisi politica in prima persona con il sindaco. L’istanza è stata bocciata con 21 pareri contrari e 19 a favore, l’ex segretario ne ha tratto le conseguenze.
A questo punto i tempi per la nomina di una nuova giunta si dilatano. Mancando un interlocutore unico, il sindaco Piero Capizzi sarà costretto a dialogare con le diverse anime del Pd cittadino che di certo avanzeranno le proprie richieste. Ricomporre la squadra di governo si potrebbe trasformare in una quadratura del cerchio, a meno che il primo cittadino non sia disposto a pagare lo scotto di pericolose ritorsioni in seno al Consiglio comunale.
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15 Settembre 2016, 16:36