27 Marzo 2014, 10:03
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PALERMO – La crisi non risparmia nessuno, neanche i colossi della vigilanza armata della Ksm. L’azienda che opera in tutta la Sicilia per enti pubblici e privati e conta 1143 guardie giurate, 14 impiegati, due dirigenti e 40 addetti alla reception, ha infatti comunicato ai sindacati l’intenzione di avviare le procedure di mobilità per cento guardie così distribuite: 50 a Palermo, 15 a Enna, 25 a Caltanissetta e 10 ad Agrigento.
“Siamo contrari ai licenziamenti – dice Marianna Flauto della Uiltucs – siamo disponibili a verificare se all’interno del personale ci sono lavoratori prossimi alla pensione che potrebbero accedere a un percorso di prepensionamento legato alla mobilità. In ogni caso l’azienda dovrà mantenere gli impegni assunti. Chiederemo un incontro nel più breve tempo possibile. Per quanto concerne i problemi del settore della vigilanza legati agli appalti al minimo ribasso abbiamo chiesto già un incontro al prefetto di Palermo per la realizzazione di un incontro con le associazioni datoriali che si dicono disponibili a partecipare, per verificare la possibilità di stipulare un protocollo d’intesa che regolamenti la materia degli appalti nel settore della vigilanza”.
Motivi della crisi dell’azienda la sempre maggiore concorrenza, il ricorrere ad impianti meccanici o assicurativi per la sicurezza, l’assenza di tariffe minime. La Ksm nega la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali.
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27 Marzo 2014, 10:03