La “cupola della droga” |Al via l’udienza preliminare

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01 Dicembre 2016, 21:11

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CATANIA – Non c’era possibilità di scelta. A Librino le piazze di spaccio dovevano essere militarmente controllate (direttamente o indirettamente) da Andrea Nizza. Con l’inchiesta Carthago lo scorso giugno ha smantellato la “cupola dello spaccio di droga” a Catania portando in carcere vecchie guardie e nuove leve del clan Nizza, tra cui anche gli ex avversari Arena di Librino. Le indagini serratissime hanno permesso di ricostruire l’organigramma di tre distinte piazze di spaccio ma anche il reimpiego illecito -attraverso prestanome – dei capitali provente della vendita di cocaina e marjiuana.

Oggi si è svolta l’udienza preliminare davanti al Gup nell’aula bunker del carcere di Bicocca. Si sono affrontate solo le questioni preliminari e la decisione del rito da parte degli imputati è stata rinviata al 19 dicembre.

i NOMI DEGLI IMPUTATI – Maurizio Arena, Simone Arena, Salvatore Auteri, Giovanni Edoardo Caruana, Antonio Cocuzza, Lorenzo Costanzo, Salvatore Fonte, Giuseppe Nicolosi, Francesco Pirrello, Sam Salvatore Privitera, Marco Antonio Romeo, Filippo Scordino, Carmelo Sessa, Agatino Torrisi, Andrea Venturino, Marcello Venturino, Orazio Ursino, Raffaele Marino, Massimiliano Arena, Dario Caruana, Giovanni Catalano, Davide Celso, Michele Celso, Eros Salvatore Condorelli, Mario Costa Cardone, Agatino Cristaudo, Martino Cristaudo, Alessio Marino, Gaetano Marino, Carmelo Migliorino, Giovanni Privitera, Danilo Scordino, Carmelo Sottile.

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LA CUPOLA DELLA DROGA. Il gruppo dei Nizza, organico al clan dei Santapaola, sarebbe riuscito a creare un cartello della droga con piazze di spaccio a Librino, San Giovanni Galermo e San Cristoforo. La droga avrebbe garantito cospicui flussi di denaro in contanti, che sarebbero stati utilizzati per investimenti economici e finanziari. Il turn over stimato dalla Procura è di 80 mila euro al giorno. Oltre alle zone di vendita dello stupefacente gestite direttamente dal clan Nizza, gli inquirenti sono riusciti a disarticolare tre piazze di spaccio, rifornite sempre dal latitante. Una gestita dai fratelli Arena a viale San Teodoro, la seconda da Dario e Giovanni Caruana insieme a Giuseppe Nicolosi al viale Grimaldi, la terza gestita dalla famiglia Marino al viale Librino.

 

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01 Dicembre 2016, 21:11

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