La differenziata e il solare | per una nuova Palermo

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20 Ottobre 2013, 07:55

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PALERMO – Sono moltissimi, anche fra i cittadini più sensibili all’ambiente, a ritenere che a Palermo i rifiuti differenziati raccolti nell’ambito della raccolta “porta a porta” iniziata finiscano tutti in discarica (“buttano tutto a Bellolampo”). Sintetica ed efficace, la fotografia — subito condivisa online e ripresa dalla stampa — di un addetto alla raccolta che procedeva appunto a rimescolare i rifiuti differenziati nell’autocompattatore in una via del centro nell’ottobre di due anni fa, contribuisce ad alimentare questa radicata convinzione.

In realtà, a Palermo la raccolta differenziata dei rifiuti fra il 2005 e il 2012 è cresciuta del 34% nonostante, a causa della crisi economica e alla drastica diminuzione della popolazione, la produzione di rifiuti in città tra il 2005 e il 2012 si sia ridotta del 20%. Nel complesso, nel 2012 a Palermo sono stati avviati al riciclo il 12% dei rifiuti prodotti. Mentre, complice la diffusione di Internet che sta funzionando come una vera “aspiratrice” della carta, diminuisce del 6% la quantità di carta raccolta rispetto al 2005.

La crescita di un terzo della raccolta differenziata è stata dovuta interamente al varo del progetto di raccolta porta a porta (“Palermo Differenzia 1”) che oggi serve circa 100 mila cittadini. Mentre rimane inefficiente e priva di redditività quella fatta con le campane per il vetro che, oltre a non essere svuotate con regolarità, vengono utilizzate da troppi cittadini come sostituti dei cassonetti per l’indifferenziato.

A mostrare le maggiori resistenze, naturalmente, non sono state le famiglie della middle class che vive nei palazzoni del boom edilizio, ma i ricchi residenti e i titolari di troppi esercizi commerciali della parte del centro raggiunta dal servizio. Ma anche loro, complice una buona attività repressiva, si sono adeguati e oggi nel salotto cittadino non ci sono più cassonetti con rifiuti maleodoranti pieni dei sacchi neri nei quali i ristoratori gettavano tutti i rifiuti prodotti. Nel complesso, i cittadini raggiunti dal servizio oggi avviano al riciclo oltre il 50% dei rifiuti che in casa, ma anche nei i ristoranti, negli uffici e nei negozi che non possono più utilizzare i cassonetti ormai rimossi.

A raccogliere i rifiuti differenziati sono i funzionari dalla Rap (l’ex Amia), che provvedono anche a registrare i dati che poi vengono comunicati tanto al Comune azionista che al Ministero dell’Ambiente. In media, nel corso del 2013 avranno raccolto 9mila tonnellate di organico, 5mila tonnellate tra carta e cartone, 2500 di vetro e altrettante di plastica, e 300 tonnellate di alluminio.

I preziosi rifiuti differenziati finiscono in cinque aziende siciliane che provvedono ad avviarli al riciclo: a Palermo la carta e il cartone; a Termini Imerese la plastica e l’alluminio, a Marsala (e prima ad Alcamo) l’organico da avviare al compostaggio e, sempre a Marsala, il vetro.

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Le aziende che ricevono a costi bassi e non variabili le preziose materie prime producono concime, ovvero puliscono la plastica, il vetro e l’alluminio e li inviano ai rispettivi Consorzi nazionali che provvedono a riciclarli tramite una serie di imprese consorziate; ed a reimmetterli sul mercato con un ritorno economico e ambientale decisamente significativo.

Il prezzo alto, e sempre più elevato, tanto del petrolio che dei minerali, rende appunto le materie “seconde” uno strumento cruciale per abbattere i costi e ridurre la dipendenza dall’estero tanto per l’energia che per i prodotti petrolchimici come la plastica.

Mentre al contempo, la raccolta differenziata “porta a porta” si traduce nel risanamento ambientale dei territori serviti, e nella creazione di centinaia di nuovi, e veri, posti di lavoro. Esattamente come avviene con l’utilizzo delle tecnologie dell’energia solare per produrre gratis dal sole — a casa, in azienda, e persino sulle vasche esauste della discarica di Bellolampo — l’energia di cui abbiamo bisogno.

La Regione Siciliana ha dunque finanziato l’avvio della fase 2 di “Palermo Differenzia” che, nonostante i continui rinvii, dal prossimo gennaio servirà altri 130 mila cittadini: da Mondello (incluse Partanna e parte dell’Addaura) ai quartieri periferici della Bandita, Romagnolo e Uditore. L’intero Centro storico, dove oggi sono presenti in condizioni disastrate decine di cassonetti maleodoranti, sarà servito dalla raccolta differenziata porta a porta.

A quel punto, oltre la metà degli abitanti di Palermo (553 mila all’ultimo censimento) farà raccolta differenziata: un modo concreto con cui costruire nuovo sviluppo economico e risanare l’ambiente.

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20 Ottobre 2013, 07:55

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